Deborah e Andrea. Un legame di quelli che non se ne vanno mai. Non se ne andranno mai. Un legame per sempre. Un legame fra sorella e fratello. Già, perché Deborah Savoldelli è la sorella di Andrea. Potevamo scrivere ‘lo era’ ma in realtà fratello e sorella lo si è per sempre. Deborah, classe 2003, occhi grandi e profondi, dove sembra poterci vedere dentro il cuore, quel cuore grande che batte ancora e batterà sempre per Andrea, che se ne è andato troppo presto: “Una vita breve ma intensa, che ha segnato d’amore tutta la mia famiglia”. Andrea nato a maggio del 2011, è morto a dicembre dello stesso anno. Pochi mesi con Deborah e Fabiola, la sorella maggiore, papà Marco e mamma Maria. Quel rapporto tra Deborah e Andrea è diventato un libro scritto proprio da Deborah, che la passione per la scrittura ce l’ha da sempre e quella passione l’ha mischiata con l’amore per Andrea per dare vita a un racconto che va oltre la storia, diventa un mantra di vita, un percorso di meraviglia. “Andrea è nato quando io avevo 8 anni – comincia Deborah – ed è morto a dicembre dello stesso anno, quando è arrivato per me, per la mia famiglia, è stata una gioia immensa, io con lui ero felice, mia sorella aveva 11 anni, tutti eravamo felici”. Deborah quando racconta Andrea ha gli occhi lucidi, come se fosse ancora qui, o forse è ancora qui, dentro le pieghe dolci delle sue parole, che sanno di culla, di guscio, di amore: “Quando è nato – continua Deborah – è rimasto per due settimane all’ospedale di Bergamo, è nato con parto cesareo, un parto complicato, mia madre ha avuto 36 ore di travaglio, un parto davvero complicato ma poi è nato ed eravamo tutti felicissimi. Andrea stava bene, aveva un problema al cuore ma non sembrava niente di grave, doveva essere operato a dicembre ma poi avevano spostato l’intervento a gennaio perché c’erano altre urgenze”.
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