Spoon River/3, ricordi, memorie, volti e storie dei vostri e nostri morti

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Ancora un inserto, il terzo, perché i ricordi e le memorie continuano ad arrivare, lasceremo sempre alcune pagine fisse, che non sono necrologi ma è uno Spoon River a tutti gli effetti, dove potete raccontare chi vi ha lasciato senza limiti di spazio e senza nessun costo. I nostri vecchi le chiamavano “memorie”. Le mettevano sulle credenze, immagini della loro storia che continuava nelle cucine fumose perché chi restava non cancellasse il passato, un piccolo archivio di famiglia. Questi mesi resteranno nella Storia grande, fatta di tante piccole storie, ricordi di amori e dolori, risate e pianti, fatiche e sudori, partenze e ritorni, speranze e delusioni, nascite e morti. Pubblichiamo qui altre “memorie” che ci sono arrivate in redazione, sperando di non aver fatto errori. In questo mese siamo stati sommersi da centinaia di mail e abbiamo pensato di continuare la pubblicazione di questo Spoon River (il riferimento è alle poesie di Edgar Lee Master che fa raccontare ai morti la loro vita) che possa essere una “memoria” collettiva delle nostre valli, per ricordare chi se ne è andato senza il tempo di un saluto, una stretta di mano, un bacio, un addio, lontano da casa, solo. Perché nessuno è un numero, hanno volti e storie che hanno segnato la nostra vita. A loro dobbiamo almeno il ricordo. Ne sono arrivate tante anche in questi giorni, le trovate tutte nell’inserto all’interno del giornale. Per non dimenticare.

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