SOVERE – Walter, la mia Africa

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Walter Negrinotti è in Africa da più di 16 mesi, un tempo che può sembrare lunghissimo o cortissimo dipende come lo vivi, con chi lo vivi, che cuore ci metti. Walter oltre al cuore ci mette l’anima e così il tempo sparisce, si dilata, diventa altro. Come questa iniziativa resa possibile anche grazie al Comitato genitori della scuola di Sovere, Walter in Africa lavora e vive a stretto contatto con i bambini più poveri, più sfortunati, che però a scriverlo così non suona nemmeno bene, perché chi è amato come loro da gente come Walter non è poi così sfortunato, bambini che vanno aiutati anche con materiale didattico, perché senza istruzione non si va lontano. Walter che si prende cura dei bimbi disabili di questo sperduto e nello stesso tempo meraviglioso fazzoletto del mondo, la Costa d’Avorio, Walter che con loro sorride, gioca, soffre, si diverte, vive, impara che dall’alba si riparte sempre tutti insieme e insieme si può tutto. Walter che nella distanza resta unito più che mai a chi da qua lo segue, lo ascolta, e magari prega anche un po’ per lui. Un tempo di fatica che accomuna Africa e Italia, in modo diverso ma con una fatica che unisce, tanto, sempre. Perché si può essere accanto e sostenersi nel dare attenzione a chi sta nel bisogno. Perché è solo quando smetti di renderti utile che inizi a morire. Per questo che in Africa non si muore mai.

“Grazie al Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo di Sovere che sta aiutando i bimbi disabili”

CIAO a tutti i ragazzi, alle famiglie, al Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo di Sovere che hanno aderito a questo progetto a favore dei bambini disabili che seguo qui. Da circa un anno ho iniziato la loro conoscenza e negli ultimi mesi li incontro qui nella Parrocchia della missione nei pomeriggi, in piccoli gruppi. Hanno età diverse e disabilità differenti. La disabilità, qui in Africa, non è per nulla considerata ed integrata nella società: un bambino disabile è spesso ritenuto una maledizione, un problema di cui liberarsi perché portatore di sventure alla famiglie. Succede quindi che vengano spesso abbandonati o lasciati morire e le famiglie che, al contrario, scelgono di accudirli e crescerli, vanno incontro  all’emarginazione e all’essere, a loro volta, abbandonate dalle grandi famiglie. Alcuni di questi bambini vivono con madri sole che sono state abbandonate dai mariti proprio per la scelta di crescere i loro figli, rifiutando di eliminarli. Il nostro progetto ha l’obiettivo principale di dare attenzione e valore a questa realtà, cercando spazi di integrazione, di dialogo e incontro per le famiglie, per dare a questi bambini un posto degno della loro preziosità, insegnando, attraverso la carità cristiana che sono bambini aventi gli stessi diritti di tutti e che non devono mancare nell’Amore e al diritto alla vita. L’aspetto farmacologico che sosteniamo con il progetto è una parte importante delle attenzioni che diamo loro, perché precedentemente non potevano garantirsi il frequente acquisto dei farmaci, per via dei costi, così le patologie non erano assolutamente gestite e controllate…

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