SOVERE IL PERSONAGGIO Simone e ‘la mia Africa’: 31 anni da Sovere all’Etiopia per costruire un ospedale: E quando sono tornato al lavoro in banca ho sentito smarrimento. Non ho più certezze, quell’esperienza mi ha cambiato”

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Non si va in Africa per sopravvivere, ma per vivere”, a Simone glielo avevano detto anni fa e lui la frase se l’era legata al cuore. E ora quel cuore lo ha spalancato proprio su quel pezzo di mondo che ha fatto diventare suo per qualche settimana. Simone che di cognome fa Meloni, ha 31 anni (ne compirà 32 a settembre), lavora in banca, allena una squadra di calcio di Pulcini, ha un sacco di altre passioni e vive a Sovere. Insomma, tutto normale. Almeno per quello che vale oggi la definizione di normalità. Ma dentro sente forte il bisogno e la voglia di respirare anime e cuori. E cosi Simone decide che si può fare, si prende un po’ di ferie e va in Etiopia, partenza a metà gennaio, poche settimane fa, con il progetto Briciola, che forse pochi conoscono, ma che è nato grazie a una coppia di Sovere, Franco e sua moglie, che arriva proprio dall’Etiopia, dall’altopiano di Hured, il progetto Briciola è un’associazione italiana senza scopo di lucro nata nel 1992 con finalità di solidarietà internazionale a favore dei bambini orfani e di strada in Etiopia: “Da tempo volevo fare questa esperienza, sentire forte il bisogno e la voglia di darsi da fare per gli altri non dipende dal lavoro che fai qui, ma da qualcosa che hai dentro”….

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