SOVERE La Cooperativa che ha preso in gestione il Convento per 20 anni: “Non ci saranno mai più di 8 profughi.

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Il progetto di ristrutturazione è per altro. Ci siamo dal 1984 e abbiamo sempre aiutato tutti. I profughi che arriveranno sono in Italia da tempo e sono integrati, spiegheremo il progetto alla popolazione. La Sovrintendenza e i frati hanno dato l’ok”

Anna è una delle responsabili della Cooperativa Rinnovamento con sede legale ad Antegnate che ha rilevato il Convento dei Frati Cappuccini di Sovere per vent’anni in comodato gratuito. Da una vita con Padre Antonio Zanotti, il ‘capo’ di tutte le cooperative, e in questi giorni sotto i riflettori per la vicenda dei profughi a Sovere. Cerchiamo di capirci di più andando direttamente all’origine, cioè ai responsabili della cooperativa. Cosa sta succedendo nel convento? “Noi – spiega Anna – abbiamo proposto all’interno del nostro progetto di accogliere non più di 6 profughi, la Prefettura ci ha chiesto di portarli a 8 ma di più non ne arriveranno mai, di questo si può stare certi”.

Ma perché ristrutturare un intero convento per ospitare solo 8 profughi? “Non lo ristrutturiamo solo per gli 8 profughi, stiamo scrivendo un progetto importante che va oltre l’accoglienza di questi profughi e riguarda qualcosa di grande e importante che andremo ad illustrare alla popolazione di Sovere una volta finito. Intanto lo abbiamo spiegato ai frati Cappuccini a cui è piaciuto molto e che ci hanno affidato per 20 anni il Convento che andremo a ristrutturare completamente”.

6-8 profughi quindi: “Ma sono profughi già in Italia da tempo, che vanno quindi integrati con la società, sanno già l’italiano, non sono profughi di prima accoglienza e hanno dimostrato di essere brave persone. Semplicemente ora si cerca di non tenerne più tanti tutti insieme ma di dislocarli in pochi per ogni paese, per integrarli, è meglio per loro e anche per la gente dei paesi. Il progetto della ristrutturazione del convento non c’entra con i profughi, è un discorso diverso”. ..

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