E adesso, tanto rumore per nulla? Mica tanto, visto che è saltata l’amministrazione comunale, che per un anno ci sarà il Commissario prefettizio a governare il Comune di Solto. Che già ci si prepara alle elezioni, che il clima resta pesante e tra vecchi amici ci si insulta e non ci saluta più. “Amici” è un termine che a Solto richiama la canzone di Mia Martini: “Sai, la gente è strana / Prima si odia e poi si ama / Cambia idea improvvisamente”. Invertire i verbi, prima si ama e poi si odia.
Fatto sta che in afoso pomeriggio di giugno ecco che il “donatore” del famoso terreno di Esmate, Pietro Acquaviva, che involontariamente ha dato la stura alle divisioni della maggioranza, vuole raccontare la sua verità.
“Non c’è stata nessuna promessa. Io ho regalato il terreno al Comune per amore, di Esmate, di me stesso, dei miei figli. I rapporti con i miei parenti, con mia sorella e suo marito, non sono ottimali, le ritengo persone irritanti. Il terreno è indiviso. Conosco il sindaco Esti dall’infanzia e gli ho detto, ti interesserebbe un terreno su a Esmate? Lui mi risponde, certo, devo fare un parcheggio su a Esmate. Abbiamo concordato tutto e ho donato il terreno per la mia parte di proprietà”.
E adesso però il terreno resta di proprietà del Comune e di sua sorella, indiviso.
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