Torniamo a giovedì 29 maggio. Il Consiglio comunale è convocato per discutere la mozione di sfiducia al sindaco Maurizio Esti. Ma ecco che la mossa del sindaco spariglia le carte: si dimette prima del Consiglio. Ma si dimettono con lui anche i suoi fedelissimi i consiglieri Sabrina Amaglio, Maurizio Badon, Michele Canobbio. Che non si presentano al Consiglio comunale. Ma, attenzione, mentre le dimissioni del Sindaco diventano effettive dopo 20 giorni, e quindi potrebbe anche ritirarle, quelle dei tre consiglieri sono immediatamente esecutive e irrevocabili.
Al Consiglio comunale quindi si presentano in 5: sono i firmatari della sfiducia al Sindaco. E qui cominciano i distinguo: Il segretario comunale apre la seduta o prende atto che non c’è il numero legale? Il dott. Galdini si consulta con la Prefettura, deve presenziare e verbalizzare la seduta o chiuderla sul nascere? Nel dubbio gli dicono di procedere, poi si vedrà se per il “numero legale” dei presenti ci si riferisce ai consiglieri “assegnati”, vale a dire 10+1 e allora non c’è il numero legale, oppure si fa riferimento ai consiglieri “componenti”, vale a dire a quelli in carica e allora, visto le dimissioni che ci sono state nei mesi scorsi (Flavio Arosio, Pietro Guizzetti, Daniele Pedrazzoli), i 5 sarebbero la… maggioranza sufficiente per rendere valida la seduta.
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