SCHILPARIO – LA STORIA – Paola, Ivano e il loro “Abramo”

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Non ricorda Ivano Rizzi di Schilpario quando nacque in lui la passione per gli animali, dice di averla sempre avuta, quasi fosse nata con lui. Ultimo figlio di una famiglia di allevatori, fin da piccolo ha toccato con mano quanto può essere duro quel mestiere, quanti sacrifici, rinunce, fatiche comporti. Ha scelto un’attività diversa da quella dei suoi: lavora sui tetti, un operaio come tanti, ma con nel cuore lo stampo indelebile di famiglia.

E lo trova anche in sua moglie Paola Cumini che, oltre ad avere con Schilpario profondi legami di sangue, condivide con lui l’amore per gli animali. Passioni che si intrecciano e delineano il ritratto di una famiglia atipica, lontana dai consueti stereotipi. Diventano allevatori per hobby, allevatori di capre. E che capre!  Si occupano della ‘Bionda dell’Adamello’, una razza autoctona della Valcamonica, Val Saviore e Val di Scalve che negli anni ’80 rischiò addirittura l’estinzione e che ora invece, grazie alla scelta di tanti giovani che si dedicano all’allevamento caprino, ha aumentato notevolmente la sua popolazione…

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