ROVETTA – Le ‘Valli’: l’epopea di una gara che ha conquistato il mondo

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Generazioni di appassionati, non solo bergamaschi, hanno vissuto la VALLI come un’epopea, generazioni di amministratori pubblici l’hanno richiesta, desiderata, blandita come un fiore di garanzia per lo sviluppo turistico da celebrare nei consigli comunali, nelle parrocchie, sui giornali.
Generazioni di tecnici l’hanno osservata traendone utili indicazioni per lo sviluppo della viabilità in montagna. Generazioni di conduttori l’hanno vissuta di persona passando la ” tabella di marcia ” ai figli e forse anche ai nipoti .
Generazioni di presidenti e di consiglieri, di appassionati fedeli al Moto Club Bergamo l’hanno organizzata, costruita, celebrata, amata e difesa.
La VALLI tout court non è una partita che si rinnova di domenica in domenica, non è un episodio di eccellenza agonistica, è un po’ una sposa morganatica, che ha dato e da ancora, innocentemente, dispiaceri e malinconie a tante mogli ed a tante fidanzate.
Alle ore 10 del 4 luglio 1948, in tempi di dura economia, di povertà generale, con sull’uscio di casa ancora la miseria degli anni di guerra, dal Caffè Savoia allora sede del Moto Club Bergamo, prendeva avvio la prima edizione della VALLI, presidente Mino Baracchi, e si concludeva dopo 257 chilometri in Ponte Nossa, dopo aver percorso la Valle Taleggio ed il Passo del Vivione. Poche decine di conduttori, di moto tra le più diverse per tipo e per età, di maglioni e di giacche e stivali residuati militari, di caschi od elmetti dalle fogge più diverse, di scarponi. La Val Taleggio, il Passo del Vivione inghiaiati, polverosi, isolati, veramente luoghi di tregenda. Nessuno poteva pensare allora che il fervido lavoro, la volontà di riscossa avrebbe portato l’economia, la viabilità, la civiltà tecnologica alle meraviglie di oggi…

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