ROVETTA – 14enne di Rovetta bullizzato alle Medie: “Mi hanno distrutto dentro. Speravo che il giorno dopo fosse diverso e invece…”

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Boy with hashtag why me written on his arm

S’è fatto buio in questo tardo pomeriggio di metà novembre, buio come quegli anni che F. ha passato tra i banchi di scuola senza sentirsi mai nel posto giusto. Tre anni, le scuole medie, un percorso in salita condiviso soltanto con se stesso e il cuscino gonfio di lacrime quando la notte si prende tutti i pensieri cattivi. Ma F. non ci sta, la sua esperienza non deve restare chiusa in una bolla di sapone, “voglio che tutti sappiano cosa è successo in quella scuola paritaria dove si dice che prima dei voti conta il comportamento, nessuno deve vivere quello che ho passato io”. 

F. ha 14 anni, li ha compiuti in estate, è alto, capelli scuri, gli occhi di chi guarda avanti con la voglia di costruire progetti e colorare i sogni, di lasciare alle spalle tutto quello che è stato e che gli è stato rubato, ripartire senza fermarsi più. Ci sono mamma e papà insieme a lui, ci sediamo attorno al tavolo del soggiorno, ma F. preferisce restare da solo. Un fiume in piena, i ricordi affiorano pungenti, fanno male ancora. Sono ferite aperte che, chissà, forse il tempo riuscirà a rimarginare. Bullismo, tre anni difficili, di sofferenza, di tante domande e nessuna risposta, di silenzi e di speranze. 

Sono stato bocciato in terza media, non avevo note di comportamento, i voti non erano bellissimi, ma quando abbiamo iniziato la didattica a distanza ho iniziato a recuperare… riuscivo a studiare, a concentrarmi, mi bastava non essere tra le mura di quella classe. Adesso che frequento un’altra scuola, viaggio alla grande, nessuna materia insufficiente e mi piace pure studiare”.

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