restiAMO tra valli e laghi – In viaggio tra le montagne, 10 itinerari da non perdere

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Dal lago alla montagna. Ecco le 10 cose da non perdere assolutamente tra la Val Seriana e la Val di Scalve.

 

Diga del Gleno, un’escursione ricca di storia: il trekking alla Diga del Gleno unisce la bellezza della natura al ricordo della tragedia conseguente al crollo della diga avvenuto il 1° dicembre del 1923. Il disastro distrusse le frazioni di Bueggio, Azzone e altre abitazioni fino a Darfo e causò la morte di almeno 356 persone.

 

Passo del Vivione, è un valico alpino a quota 1.828 metri. Il palcoscenico perfetto per una passeggiata immersi nella natura incontaminata.  Il lago di Valbona ed i tanto amati laghetti delle Valli, percorsi semplici e adatti a tutti sono solo alcuni dei sentieri battuti e apprezzati dagli escursionisti. Nel periodo estivo il Passo è amato da ciclisti e motociclisti, in quanto di collegamento ad altri passi: lo Stelvio, il Gavia o il Passo del Tonale rendendolo tratto frequentatissimo da maggio a fine settembre.

 

Val Vertova, uno degli angoli più suggestivi della Val Seriana. Un percorso a contatto con la natura tra salti d’acqua cristallina, le marmitte dei giganti e la ricca vegetazione che caratterizza questa valle, composta da frassini, aceri, faggi e alberi da frutto come i castagni.

 

La Danza Macabra e l’Oratorio dei Disciplini di San Bernardino a Clusone, adiacente al maestoso edificio della basilica, attira spesso le attenzioni del visitatore per un particolare dipinto affrescato sulla sua facciata. Conosciuto come Danza Macabra, l’affresco è una sorta di antologia dei temi macabri quattrocenteschi, uniti in un’unica imponente rappresentazione: in altro il Trionfo della Morte; sempre in altro a sinistra, originariamente separata dal Trionfo da una finestra vi è la citazione dell’Incontro tra i tre vivi ed i tre morti; nella fascia centrale la vera e propria Danza Macabra, sotto forma di una lenta processione in cui ogni uomo è accompagnato dal proprio scheletro; la parte inferiore dell’affresco, andata quasi completamente perduta, rappresentava una sorta di Giudizio Universale, in cui il giusti ascendono e il male sprofonda nelle viscere degli abissi. L’affresco, datato 1485, fu con molte probabilità eseguito da Giacomo Borlone de Buschis, pittore seriano.

 

Salto degli Sposi, si raggiunge in circa dieci minuti dopo aver lasciato l’auto in prossimità del Passo della Presolana. E’ una breve passeggiata adatta a tutti che permette di raggiungere uno spettacolare belvedere. Questo luogo affascina anche per una storia vera accaduta qui alla fine dell’Ottocento: un musicista polacco e la sua giovane moglie, una pittrice abbastanza conosciuta, giunsero alla Presolana per visitare alcuni parenti e si innamorarono di questo luogo tanto che decisero di rimanere. Essi erano soliti passare le giornate proprio presso questo punto panoramico dove traevano ispirazione. In una brutta giornata però, accadde la tragedia: senza un’apparente motivo i due si abbracciarono e si gettarono dal dirupo, rimanendo uccisi sul colpo. Il mistero che circondò la loro morte, unito all’amore che la gente del posto nutriva per i due sposi, spinse a chiamare la località “Salto degli Sposi”.

 

Miniere di Gorno, un viaggio dello zinco tra alpeggi e miniere, che nasce con l’intento di rinsaldare il legame della comunità locale con le proprie radici, la propria storia e le proprie tradizioni. Il mondo minerario è sempre stato profondamente legato a quello rurale, agli alpeggi e al governo del bosco: i minatori fuori dalla galleria accudivano le bestie, producevano formaggio per la famiglia, andavano per legna e per erbe, si rivolgevano per ogni necessità spirituale e materiale ai santi della tradizione. Il museo delle miniere di Gorno è stato allestito esclusivamente con materiale originale dato da privati compaesani o recuperato dai siti ex-minerari salvandolo da sicura scomparsa.

 

 

Santuario della Madonna delle Grazie, posto nel centro di Ardesio, è stato costruito per ricordare il miracolo avvenuto il 23 giugno 1607 quando la Vergine apparve a due bambine. Il prodigio si rinnovò ed ebbe inizio un processo canonico: nel luogo dell’apparizione gli abitanti di Ardesio costruirono quindi una chiesa. Alla primitiva chiesetta furono apportati abbellimenti e rifacimenti fino all’attuale splendido santuario, al quale giungono in preghiera pellegrini anche dalle altre province.

 

Santuario Madonna d’Erbia a Casnigo, la comunità di Casnigo si riconosce da alcuni secoli nella devozione alla Vergine Maria, apparsa in località Erbia, dove i casnighesi le hanno costruito e dedicato un santuario. Esisteva, nel 1550 circa, dipinta sul muro di una stalla, un’antica immagine di Maria nell’atto di nutrire al suo seno il Bambino Gesù ed i montanari che lavoravano e transitavano sul posto, rapiti dall’amabilità che traspariva dal suo volto, presero a pregarla ed invocarla, vedendosi esauditi nei propri bisogni. Si sparse allora la voce che fosse un’immagine miracolosa, e come succede in tali casi, vi fu un accorrere di gente numeroso e continuo. Solo verso la fine del Settecento o sul principio dell’Ottocento si eresse una piccola chiesetta, benedetta nel 1813, incorporandovi il muro del fienile riportante la venerata immagine, che fu così sottratta alle intemperie e convenientemente difesa. Nel santuario è conservata, esposta in una teca in vetro, l’ultima talare indossata dal Santo Papa Giovanni Paolo II: questa reliquia di un così importante Papa è diventata oggi meta di pellegrinaggi.

Val Sanguigno, sopra Valgoglio, è la valle dell’acqua, che scorre rapida nel torrente e precipita tumultuosa nelle cascate, riposa in solitari laghi cristallini e intride le torbiere. Tra boschi ombrosi e praterie luminose, distese di rododendri e mughete impenetrabili, vallette nivali e macereti, dorsali panoramiche e cime impervie.

 

Sacrestie della Basilica di San Martino ad Alzano Lombardo, progettate dall’architetto del Duomo di Milano, Gerolamo Quadrio. Rara maestria e potenza espressiva caratterizzano tutti i locali: entrando nel primo direttamente dalla chiesa sarai subito sommerso da una cascata di stucchi e affreschi del Settecento, da una decorazione fitta e ridondante, e da intarsi e sculture opera dei Fantoni e dei Caniana, due grandi famiglie di artisti dell’epoca.

I temi dei motivi ornamentali sono molteplici: da episodi del Vangelo e storie del Nuovo e Antico Testamento, a puttini, maschere, decori vegetali come rami frutti e foglie intrecciati, paesaggi idilliaci….

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