Regione Lombardia, approvata legge sulle baby gang. Anelli: “Rieducare i minori delle bande giovanili con volontariato sociale”

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“In questi ultimi mesi il fenomeno delle baby gang ha subito un’escalation impressionante, sia in Lombardia che nel resto del Paese, connotandosi non più come una forma di disagio sociale, ma come vera e propria criminalità organizzata. Anche la nostra Provincia non è esente da atti di violenza perpetrati da gruppi di minorenni, spesso di origine straniera. Per mettere un freno a questa deriva Regione Lombardia ha approvato oggi un Progetto di Legge sulle misure di prevenzione e contrasto al fenomeno delle baby gang, aggiornando una legge ferma al 2017”. Così il consigliere regionale della Lega Roberto Anelli commenta il PdL votato oggi al Pirellone.

E spiega: “Da vent’anni la Lega, che pone al centro dell’agenda sicurezza, immigrazione e autonomia, denuncia inascoltata questa situazione che coinvolge tanti minori di origine straniera e che non è, come vorrebbe qualcuno, semplice disagio adolescenziale, ma un problema di mancata integrazione e di immigrazione mal gestita. Regione Lombardia non ha quei poteri di intervento nell’ambito della Pubblica Sicurezza che ci avrebbe garantito invece l’autonomia. Ciò nonostante, grazie al Progetto di Legge approvato oggi, possiamo quanto meno intervenire con misure di prevenzione e contrasto delle baby gang. I punti nodali del nostro Pdl, che ha finalità non repressive ma rieducative, riguardano l’integrazione delle misure della normativa statale del 2023 con l’introduzione, in via sperimentale per l’anno in corso, della fenomenologia delle baby gang nel novero degli strumenti di intervento regionale; il rafforzamento della prevenzione sociale nei contesti ove le bande minorili sono particolarmente operanti; l’introduzione di interventi di sostegno a iniziative di natura urbanistica, culturale, sportiva, psicologica e pedagogica, nonché la creazione di sportelli di ascolto e aiuto; l’implemento di interventi educativi finanziando progetti di collaborazione tra ATS, Terzo Settore, Comunità pastorali, oratori ed operatori sociali e sportivi per ricondurre alla socialità questi giovani; infine, la possibilità di sottoscrivere specifici protocolli d’intesa con lo Stato ed in Comuni per diffondere la cultura della giustizia riparativa volta alla responsabilizzazione e rieducazione dei minori responsabili di reati”.

“Questo Progetto di Legge”, conclude Anelli, “è dunque un importante passo avanti nel contrasto ad un fenomeno che interessa tutti i settori della nostra società. La Lombardia difatti è la prima Regione che segue ed amplia una legge dello Stato, il Decreto Caivano, diventando una volta di più apripista su un tema di cui rivendichiamo la primogenitura”.

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