“C’è sempre un po’ di rimpianto, un po’ di dispiacere quando si prende atto di un’esperienza che finisce… Ma a questo punto bisognava proprio mettere la parola fine, sono anziano e sono stanco, e poi per continuare avrei dovuto fare tanti cambiamenti, il frigorifero, il registratore di cassa, ecc… I tempi sono cambiati, qui nella bassa Valle i supermercati sono cresciuti come funghi, la loro concorrenza era diventata economicamente insostenibile… Insomma bisognava chiudere ed abbiamo chiuso, ma non è stato facile rassegnarsi…”.
Già. Non è facile rassegnarsi alla chiusura di un negozio, soprattutto quando si tratta di abbandonare un’attività che prima è appartenuta al Nonno e poi al Padre, perché a parlare così, con un filo di tristezza nella voce, è Achille Valoti, classe 1945, che a Pradalunga ha gestito, insieme alla sorella Rosa, fino al 31 dicembre scorso, il negozio di alimentari, drogheria e prodotti vari, la bütiga tout-court, insomma, di quelle come ce n’erano tante nei nostri paesi fino a pochi decenni fa, dove si vendeva un po’ di tutto quanto – dai limoni ai fiammiferi – potesse servire in una casa.
“Il negozio lo aveva fondato a Nembro, e poi spostato a Cornale, mio nonno Antonio, che l’aveva lasciato a mio padre Tommaso, il quale a sua volta l’ha lasciato ai suoi figli, Rosa e me, appunto. Dunque un’attività che continuava da tre generazioni, si può capire perché ci eravamo molto affezionati…”.
Un affetto ricambiato da generazioni di clienti, i più anziani dei quali ancora ricordano e lodano la straordinaria generosità della madre di Achille, Teresa Salvi, per tutti ‘la Teresina’:
“Sì, la mamma ha sempre aiutato le famiglie in difficoltà. Bisogna pensare che, appena finita la guerra, la disoccupazione colpiva forte anche qui, e che le famiglie erano in gran parte numerose, avevano 10 o 12 figli, tanti da sfamare, e magari l’unica ‘busta’ che entrava in casa era quella del capofamiglia…
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