di Sergio Castelletti
Sono tre i colpi di mortér (mortaretto) che risvegliano il paese alle 6.30 come richiamo per il consueto traporto del Màs (l’albero del Maggio) in cima al Pés (il Pizzo): una tradizione che i nossesi non dimenticano mai e che raduna persone secondo una consuetudine che, in realtà, è un rito antichissimo che si perde nella notte dei tempi.
“29 aprile 1543, la compagnia del Mazo dè dar per una cusa data ol contrascripto campar, che la trat uno legno…et non gà de andà: 5 soldi”: un documento storico che parla di una multa data a Parre per un taglio dell’abete scelto per l’evento già attesta la presenza del noto gruppo che conduce la cerimonia.
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