PIARIO – “Frammenti tra i pini. Le storie di Groppino”. Il Sanatorio: “Il dottor Bertino e le mani rovinate dalle radiografie, il dott. Sale e la scuola lavoro per i pazienti…”

1820

Pezzi di vita che si intrecciano tra paesi e famiglie della valle. Il ‘Sanatorio’ di Groppino rivive con le sue storie dentro  “Frammenti tra i pini. Le storie di Groppino”: è il titolo del libro di fresca pubblicazione che arricchisce di un nuovo tassello la storia della sanità nella nostra Valle e non solo con storie e aneddoti di medici e pazienti che hanno incrociato la propria vita. Quel Sanatorio che ha accolto migliaia di persone, e quella Chiesa, che per ingrandirla i pazienti rinunciarono per un certo periodo alla loro merenda. La pubblicazione verrà presentata ed omaggiata ai dipendenti dell’ospedale di Piario il 10 dicembre prossimo alla presenza del direttore generale ATTS Bergamo Francesco Locati, mentre un’altra presentazione aperta al pubblico avrà luogo la sera dello stesso giorno, alle 20,30, nella sala consigliare del Municipio di Piario.

Norma Pezzoli, con la collaborazione dell’Associazione culturale APIARIUM , ha ricostruito le vicende dell’Ospedale – già Sanatorio di Groppino – dalla sua nascita fino al 2008 – sulla base di documenti originali, articoli di giornale, testimonianze orali e foto d’epoca, raccontando le vicende delle Terme di Valseriana, della villa vescovile, del Sanatorio e dell’Ospedale “Locatelli”. Una storia, quella del Sanatorio, che ha coinvolto quella della comunità di Piario, anche perché fin dagli anni ’30 furono numerose le famiglie che vennero ad abitare nel paese, sicure che all’interno del Sanatorio, avrebbero trovato un posto di lavoro sicuro.

L’Autrice, figlia dell’indimenticabile ‘Cèco’, il calzolaio-scultore di Villa d’Ogna, si diploma infermiera professionale al “Principessa Jolanda” di Milano e si specializza in Assistenza Chirurgica al “S. Orsola” di Bologna. Nel 1977 inizia a lavorare al Sanatorio; per alcuni anni dirige la scuola per infermieri di Alzano, che diploma molti ragazzi e ragazze della nostra Valle e poi torna a Groppino, reparto Tisiologia, dove trova una situazione molto diversa perché nel frattempo anche la TBC ha cambiato faccia: ricoveri più brevi, cure diverse, lingue e pazienti diversi. Poi lavora in Ortopedia al ‘S. Andrea’ e infine torna a Piario, in Oncologia. “Il reparto che ti insegna a vivere – dice – perché ci trovi persone vere e combattenti incredibili”. E’ in pensione dal 2016.

-Norma Pezzoli, ma perché il libro riporta come autore lo strano nome di Kiff Tebby?

“Perché è un nome che vuole rappresentare quello di tutti coloro che in vari anni hanno documentato o sono stati protagonisti della storia, perché questa ricerca mi ha permesso di incontrare tante persone che mi hanno regalato tempo, passione e conoscenza.

Kiff Tebby è lo pseudonimo utilizzato da Luigina Ghilardi, paziente del Sanatorio nel 1930, che ne ha seguito le vicende fino al 1960, sia contribuendo con i suoi articoli a mantenere vivo e interessante il ‘Giornale di Groppino’, sia conservando le fotografie del periodo del suo ricovero – fotografie che lei stessa mi ha regalato – attraverso le quali ho potuto documentare alcuni fatti….

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 6 DICEMBRE

pubblicità