Il 2025 è per la Chiesa Cattolica un anno giubilare ordinario (che si ripete cioè ogni quarto di secolo), un periodo di riflessione, conversione e riconciliazione, un’occasione di ripartenza nel cammino di fede. Tra le 13 chiese giubilari della Diocesi di Bergamo c’è la parrocchiale di Trescore Balneario, dedicata a San Pietro, il ‘principe degli Apostoli’.
Ne parliamo con don Mauro Arizzi, che dal 2021 è prevosto della cittadina termale. È la prima volta che la parrocchiale di San Pietro è scelta come chiesa giubilare?
“No, lo è già stata nell’anno del Giubileo della Misericordia e anche durante il Giubileo del 2000. Viene scelta come chiesa giubilare a causa della collocazione centrale di Trescore, che può essere considerato un punto di riferimento per l’intera Val Cavallina. Io sono arrivato qui dopo anni di ministero a Stezzano, dove il Santuario dedicato alla Madonna dei Campi è chiesa giubilare. E il ruolo di quel Santuario – sottolinea don Mauro – lo ritrovo in questa chiesa, che non è solo la parrocchiale, ma rappresenta un riferimento per tutti gli abitanti della Val Cavallina, anche per quel che riguarda le confessioni; questo grazie alla presenza di un certo numero di sacerdoti disponibili all’ascolto. La confessione è infatti sempre più questione di ascolto, di saper dare il giusto consiglio; e di questo la gente ne ha veramente bisogno: bisogno di essere ascoltata e bisogno di ricevere un consiglio, una buona parola e cosi incontrare il vero volto di Dio che ama e perdona sempre. Ma per far questo servono sacerdoti disponibili, con equilibrata e sapiente esperienza nel campo della confessione”.
Ma la chiesa di San Pietro è un riferimento per le confessioni soltanto durante il Giubileo o anche negli altri anni? “Molte persone che provengono da altri paesi della Val Cavallina vengono qui a confessarsi, perché trovano alcuni sacerdoti residenti disponibili. Durante l’anno giubilare si possono poi trovare anche i sacerdoti della CET, la Comunità Ecclesiale Territoriale che comprende tutte le parrocchie della Val Cavallina e dell’Alto Sebino, in pratica fino a Bossico”.
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