Politiche 2022, Niccolò Carretta: “Alla Destra e alla Sinistra è mancato il Centro. Puntiamo a un altro Governo Draghi”

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A sentirlo parlare Niccolò Carretta è un politico navigato, di quelli che un tempo si sarebbe detto hanno fatto gavetta. Poi vai a guardare i dati anagrafici e scopri che compie 31 anni il prossimo 29 settembre.

Giovanissimo hai scalato tutto il curriculum politico in brevissimo tempo perché sei stato il più giovane consigliere comunale di Bergamo a 22 anni. Hai sostenuto Gori che è del Pd mentre tu ne sei uscito.

“Sì, mi hanno detto che sono stato il più giovane eletto, non ho controllato. Mi è sempre piaciuto ragionare con la mia testa. Ho avuto il privilegio di lavorare con Giorgio e di essere coordinatore della sua lista civica nel 2019 e tutt’oggi Giorgio è per me come un padre, però siamo arrivati a conclusioni diverse sullo stato di salute del centro-sinistra”.

Un centro diverso…

“Sì un centro diverso riformista, pragmatico e in generale un’offerta politica che voglia davvero mettere al centro il programma, le idee e parlare a tutti gli elettori senza partire dalla premessa di  categorizzare tutti: sei di sinistra, sei di destra, no, sei un cittadino, in questo caso della bergamasca, su queste cose stai con noi o stai con gli altri? Allora stiamo cercando di costruire un qualcosa che metta insieme persone di buon senso, alcune provengono dal centrosinistra, altre dal centrodestra. Ci siamo resi conto che le nostre, diciamo, provenienze ormai non hanno più la parola ‘centro’ davanti. Oggi penso che la destra sia una destra che ha nomi e cognomi ecc. senza la parola centro davanti e idem la sinistra. Quindi noi stiamo provando a costruire un centro che metta le idee di pragmatismo davanti a tutti e a tutto”.

I due leaders, Calenda e Renzi, comunque provengono dal PD.

“Sì certo, ma sono entrate con noi anche la ministra Carfagna, la ministra Gelmini che provengono da Forza Italia. Quello che sento dalle persone che si stanno avvicinando a noi con buona curiosità è che si rendono conto che le proposte politiche fatte dai principali partiti in questi anni si sono sciolte come neve al sole oppure sono proposte o irrealizzabili o costosissime. Noi siamo il paese che ha il debito pubblico arrivato a 150% del Pil.

Io ho 30 anni e faccio politica ovviamente anche cercando di dare uno sguardo rivolto alle generazioni giovani e quelle che verranno domani. Il nostro è un paese che non si può permettere tante proposte che stiamo sentendo, ma quante persone, quanti leader politici dicono ai cittadini sì o no? Quando parliamo di Draghi è questo: è stata la capacità di governare con sincerità senza limiti senza trattare i cittadini da pecore o da scemotti a cui si racconta tutto e il contrario di tutto, ma gli si dice ‘questa cosa si può fare, questa cosa no’ come in una famiglia. Abbiamo smarrito il senso di appartenenza al nostro Stato, alla nostra società e quindi non percepiamo lo Stato come un qualcosa che è di tutti noi e quindi anche tuo, anche mio, ma è di qualcun altro. I soldi che vengono tolti da una parte vengono messi dall’altra parte o le tasse che si mettono, che aumentano e impattano su di noi”.

Non è facile ribaltare un atteggiamento individualista, una concezione individualistica esasperata negli ultimi decenni, in cui ognuno si sente libero di farsi gli affari suoi. Questo noi lo vediamo anche nel fatto che non si candida più nessuno nei paesi, liste uniche faticosamente messe insieme all’ultimo momento con nessuno che si candida a fare qualcosa per tutti.

“Noi proponiamo una sfida culturale, innanzitutto perché, come dici giustamente tu, vogliamo scardinare alcuni schemi, alcune convenzioni che in questi anni si sono formate nella società. L’altra cosa è che io credo che il terzo polo con la lista ‘Italia sul serio’ sia l’unica proposta politica, per le elezioni del 25 settembre, che chiede un voto su un progetto…

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