NEMBRO – “Nembro Si…Cura” e mette mano all’area del centro del paese tra Via Sant Jesus a Via dei Vitalba e dà voce ai residenti

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Nembro Si…Cura e lo fa architettonicamente mettendo mano a uno dei posti nevralgici del paese. Un progetto ambizioso, presentato nei giorni scorsi,  ideato dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Bergamo con la collaborazione del Comune e  delle associazioni  “Ascolto Attivo” di Milano, e “Manifattura Urbana” di Parma.  

Come ha detto il sindaco Claudio Cancelli: “si tratta di un percorso partecipato sulla riqualificazione dello spazio urbano finalizzato alla rinascita della comunità dopo il ‘terremoto’ del Covid-19, un progetto che riguarda un luogo centrale del paese da ripensare e da realizzare per una sua maggiore fruizione da parte di tutti i nembresi, coinvolgendo  tutte le fasce d’età. Il nostro Comune ha raccolto volentieri la proposta dell’AOB, che ringrazio per aver scelto Nembro, perché vuole guardare al futuro investendo sulla ripartenza, che non può prescindere dai bisogni e dai desideri dei suoi cittadini”. 

Il presidente dell’Ordine Gianpaolo Gritti ringraziando l’Amministrazione per la fiducia e l’entusiasmo dimostrati, ha ulteriormente  sottolineato la filosofia alla base del progetto: “Vogliamo ribaltare la pratica diffusa della lamentazione e della critica, chiedendo direttamente ai fruitori del territorio quali sono i loro desideri e le loro esigenze per trasformarli in concrete opportunità, nell’ottica della rigenerazione e del riuso degli spazi  in cui si svolge la loro vita quotidiana che si dimostrano non più adeguati alle loro necessità”.  

Uno di questi spazi – come ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Matteo Morbi  è l’area  al centro del paese compresa tra via Sant Jesus, via dei Vitalba e via Lonzo attualmente adibita a  campo da calcetto e da basket con una piccola costruzione sede dell’associazione Artiglieri. Adiacente all’asilo nido “Il girotondo”, e collocato nei pressi della partenza del percorso che conduce al santuario della Madonna dello Zuccarello, l’area rappresenta un sito ideale per la costituzione di un laboratorio sperimentale che coinvolga anime diverse della città, perché è molto frequentata e perché, vista la vicinanza delle abitazioni, qualche volta vi si determinano problemi di convivenza.   

Agnese Bertello dell’associazione “Ascolto Attivo” di Milano ha sottolineato il valore di un’iniziativa che intende far lavorare insieme le diverse fasce della popolazione, facendo spazio anche alla condivisione delle rispettive competenze: “Progettazione partecipata – ha detto tra l’altro – vuol dire che tutti imparano e tutti insegnano qualcosa, vuol dire  mettere a frutto la creatività per creare uno spazio vivo e vitale per tutti”. ..

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