NEMBRO – Enrico Ripamonti raccontato dal cugino don Francesco: “Un tornado che ti trascinava con la sua gioia”

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Un incidente stradale ha schiantato la sua gioia. Ha spento l’uragano di vita con cui lui travolgeva tutto e tutti. Enrico Ripamonti. Ripa per gli amici. Originario di Nembro, residente a Calcinate, dove gestiva un bar. Una vita giovane e piena di energie spenta pochi giorni dopo il grave incidente del 2 novembre.

Enrico era il terzo di tre fratelli – racconta don Francesco Sanfilippo, curato di Bonate Sotto e cugino di Enrico -. Era l’ultimo della cucciolata dei nipoti dalla parte della mamma: siamo in tutto otto cugini, io il primo e lui l’ultimo”.

Enrico aveva 21 anni. Ne avrebbe compiuti 22 in questi giorni. “Era un ragazzo della sua età. Coltivava i sogni di tutti i ragazzi e metteva tanto entusiasmo in tutto quello che faceva, dalla a alla zeta. Era un trascinatore sotto tutti i punti di vista: riusciva proprio a trasmetterti la sua carica in ogni parola e in ogni gesto”.

IL RACCONTO DELL’AMICO

Un fratello, un punto di riferimento per tutti. Il bar, gli obiettivi, il calcio, lo stadio e quell’energia incredibile”

Enrico per tutti non era un amico ma un fratello, un punto di riferimento per tutti. una persona d’oro, qualcosa di indescrivibile”. Alberto Carrara ha vissuto tantissimi momenti insieme ad Enrico. Amico sin dalla nascita. Ora segnato da un vuoto incolmabile. Che Enrico scolpiva un tatuaggio sul cuore a tutti quelli che incontrava. E per chi ha condiviso un tratto di strada insieme adesso è davvero difficile anche raccontare.

“Enrico aveva creato qualcosa di incredibile – inizia a raccontare con gli occhi gonfi di lacrime –: è partito a vent’anni, ha lasciato il paese dov’è nato, gli amici con cui è cresciuto, purtroppo anche sua mamma, ed è andato con suo papà a Calcinate. Ha preso un posto che faceva abbastanza schifo e l’ha trasformato in un locale della Madonna, proprio grazie alla sua vivacità ed energia. Si era creato un afflusso indescrivibile in quel bar: organizzava tantissime serate a tema. Ma lui era così: ti travolgeva in tutto quello che faceva, era impossibile dire di no a lui”.

 

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