LOVERE – Fine maggio di fuoco incrociato “Basta sfilate neo-fasciste” “Ecco i documenti che provano come sono stati uccisi due giovani fascisti”

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L’appello sta circolando in rete da qualche giorno, un anno dopo la manifestazione sfociata in rissa a Lovere, la tensione rimane alta. Un appello contro le sfilate neo fasciste che da qualche anno ‘scaldano’ troppo gli animi a Lovere. Lovere caput mundi di duri episodi che hanno segnato la fine della seconda guerra mondiale, dai 13 Martiri, 13 giovani partigiani catturati dalla Tagliamento e fucilati davanti alla gente. Una stele ricorda i Tredici Martiri e nel 2012 la stele venne imbrattata e qualcuno bruciò anche la targa che ricorda Bortolo Pezzutti, diciottenne di Costa Volpino, catturato e ucciso nel lager di Bolzano. E i fascisti controbattono con Francesco Vecchi e Emilio Le Pera che a giugno del 1945, a guerra finita, vennero prelevati dall’ospedale di Lovere, dove erano ricoverati e gettati nel lago. Una tensione che si trascina da decenni e che lo scorso anno, il 28 maggio 2016 è sfociata, nel cimitero di Lovere, in uno scontro che ha coinvolto anche le forze dell’ordine. E ora la ricorrenza si ripresenta e la tensione si alza, oltre all’appello degli antifascisti ci è giunto in redazione anche materiale della fazione opposta. Insomma, il rischio è e resta alto. E ora arriva anche una lettera al Prefetto di Bergamo da parte del Coordinamento antifascista Alto Sebino, Valcamonica e Valli Bergamasche. Ecco i due documenti.

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