Luca Mariani
“Quaranta anni di arbitraggio, una carriera straordinaria! Io e Taylor ci siamo sentiti privilegiati di far parte del tuo ultimo viaggio nell’Atp. Grazie mille!” È la sera del 17 novembre. Jannik Sinner ha appena vinto le Atp finals di Torino. Nel classico discorso post-partita il tennista numero uno al mondo cerca e ringrazia l’arbitro Carlos Bernardes: «Già prima della partita si è ricordato e mi ha chiesto di fare la foto insieme a loro due finalisti. È stato un momento molto bello.»
Ma per l’ormai ex giudice di seggiola l’omaggio del campione altoatesino è stato solo l’ultimo di un anno ricco di ringraziamenti e cerimonie di saluto: «Tutto è cominciato al nostro meeting degli arbitri di Shangai. Era l’ultimo giorno e io non avevo comunicato a nessuno la mia decisione tranne al mio capo. Durante la riunione di preparazione per il 2024, senza pensarci, ho detto: “questo sarà il mio ultimo anno”.»
La sorpresa è di tutti, non solo dei colleghi giudici. La voce si diffonde: addetti ai lavori, allenatori, preparatori e anche giocatori: tutti vogliono dire grazie all’arbitro nato in Brasile sessant’anni fa. «A febbraio, tornando dal Rio open ero in aereo con Djokovic e il suo staff. L’allenatore mi ha chiesto se fosse vero che era il mio ultimo anno e così ho iniziato a parlarne con Nole. Due settimane dopo c’erano gli Indian wells e i giocatori ormai lo sapevano. Con Rublëv c’è stato un episodio simpatico: durante una partita, mentre giocava, mi ha cheisto: “Carlos, ma allora è vero che a fine anno lasci?” Poi, a Barcellona ho arbitrato i quarti di finale. Tra la terza e la quarta partita hanno fatto entrare in campo mia moglie e hanno fatto una cerimonia per regalarmi una targa e gli applausi. Dopo anche tutti i tennisti hanno fatto qualcosa.»
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