Sui libri di storia si parla di conflitti durati decenni, dalla ‘Guerra dei cent’anni’ (di cui fu protagonista Giovanna d’Arco) alla ‘Guerra dei 30 anni’ (nell’epoca in cui sono ambientati i Promessi Sposi del Manzoni). Ma anche in Valgandino c’è un conflitto (non armato) che si combatte dalla prima metà degli anni Ottanta e che potrebbe essere ribattezzato ‘Guerra dei 40 anni’.
In Via Damiano Chiesa, a poche centinaia di metri dal centro storico di Leffe, sta infatti divampando la protesta dei residenti. In realtà, la protesta è in corso dal lontano 1984. È infatti da un quarantennio che le famiglie che vivono in quella breve strada leffese si lamentano con ‘chi di dovere’ puntando il dito sui disagi causati dalla presenza, nella parte iniziale della strada in cui vivono, di un’azienda che opera nel settore plastico. Puzze insopportabili per chi vive a pochi metri di distanza dalla sede della ditta e rumori molesti, ma non solo. I riflettori sono puntati anche sulla difficile situazione viabilistica e sui pericoli per i pedoni causati dal fatto che i camion a rimorchio che più volte al giorno entrano in retromarcia nella strada per caricare o scaricare materiali, fanno tutto questo sulla pubblica via.
Ma come? Fanno il carico/scarico in una strada in cui c’è un continuo viavai di auto e di pedoni? Non lo fanno in un’area di proprietà della ditta stessa?
I residenti e i Tir
“Macchè! Lo fanno in strada, occupando un’intera corsia e spesso anche parte dell’altra, obbligando così le auto di noi residenti ad aspettare che i camion facciano manovra e mettendo a rischio l’incolumità della gente che va a piedi. Dovrebbe vedere certe scene quando escono da scuola i bambini e i ragazzini che abitano in Via Damiano Chiesa! Quando vedo il Tir che entra nella via in retromarcia mentre a pochi metri di distanza arrivano gli studenti, mi vengono i brividi. Il problema – ci racconta uno dei residenti che abbiamo incontrato – è che noi da tanti anni diciamo queste cose e mettiamo al corrente il Comune, la Provincia, l’ATS di questi rischi, oltre che delle puzze che siamo costretti a respirare, ma nessuno ci ascolta. Però adesso la pazienza è finita, soprattutto alla luce di quello che è successo la scorsa estate. È da anni che diciamo che prima o poi ci scapperà il morto… e purtroppo la disgrazia c’è stata…”.
Infatti, alla fine di luglio 2024 un pensionato è morto, travolto da un camion che procedeva in retromarcia.
IL SINDACO – Gallizioli: “Stiamo studiando una possibile soluzione”
Le prime lettere di protesta contro gli odori e il carico/scarico in strada sono state scritte da alcuni residenti in Via Damiano Chiesa a metà degli anni Ottanta. Di queste, alcune erano indirizzate al sindaco pro tempore di Leffe. Abbiamo parlato con l’attuale primo cittadino, Marco Gallizioli.
“Ho incontrato più volte singolarmente alcune delle persone che abitano in quella via e abbiamo fatto una riunione con i cittadini. Al tempo stesso, ho parlato di queste problematiche con la ditta. I temi sono due. Il primo è quello degli odori e posso dire che ogni singola segnalazione da parte dei residenti è stata da noi portata agli enti preposti. Il Comune può fare solo questo, perché poi la competenza è degli enti preposti, che danno alla ditta le dovute prescrizioni. So che, in questo contesto, c’è la questione del possibile trasferimento della ditta, che sta allestendo un nuovo sito produttivo ad Albino.
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