TORRE BOLDONE – Fotovoltaico e zonizzazione acustica: Macario batte due colpi

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    (Dal numero del 18 ottobre 2024) 

    Da quattro mesi, cioè da quando gli elettori di Torre Boldone hanno emanato con il voto la loro sentenza, premiando Simonetta Farnedi e punendo il sindaco uscente Luca Macario, i sentimenti espressi sono divergenti: l’umore di chi auspicava il ribaltone è ottimo, mentre quello di chi puntava alla continuità con le amministrazioni del duo Macario/Sessa è pessimo. Negli ultimi dieci giorni qualcosa è però cambiato. Chi era felice (e, in effetti, lo è tuttora…) ha avuto la sua prima delusione e in chi era deluso è emersa una sorta di rivalsa sulla ‘sentenza’ degli elettori. E a determinare questo ‘ribaltone di umori’ sono state due sentenze (quelle vere, fatte da giudici): una del Consiglio di Stato e una del TAR di Brescia che, usando un’espressione un po’ semplicistica, hanno ‘dato ragione’ alla vecchia Amministrazione su due temi su cui si è discusso e polemizzato: il mega parco fotovoltaico e la zonizzazione acustica. Il parco fotovoltaico Partiamo dalla prima questione, che è quella che ha più fatto rumore. La Giunta Macario aveva sostenuto il progetto della Comunità energetica rinnovabile (CER) Imotorre con la realizzazione di un enorme parco fotovoltaico dotato di oltre 6.300 pannelli solari. Il paese si era diviso e a molti non era piaciuto il fatto che un’area verde venisse coperta da questi pannelli solari. Le minoranze erano critiche e il Parco dei Colli, che aveva messo in dubbio la regolarità dell’iter autorizzativo, aveva presentato ricorso al TAR nella speranza di bloccare il progetto. A fine agosto la sentenza dei giudici amministrativi aveva fatto esultare i critici e si era parlato di bocciatura del progetto. Anche noi ne avevamo parlato sull’edizione di Araberara del 6 settembre: “Il TAR ‘oscura’ il mega parco fotovoltaico”. Avevamo riportato le varie reazioni e, tra queste, c’era quella della vecchia maggioranza di centrodestra, che aveva sottolineato come non si trattasse di una bocciatura. Ebbene, oltre un mese dopo, si è pronunciato il Consiglio di Stato, che ha accolto l’appello presentato dalla società Imotorre rigettando la sentenza del TAR. Il ribaltone giudiziario è stato una doccia calda per i sostenitori del progetto e una doccia gelata per gli oppositori. “Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, definitivamente pronunciando sull’appello, lo accoglie e per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata, dichiara il ricorso di primo grado irricevibile e inammissibile”. Il mega parco fotovoltaico è dunque salvo. L’ex sindaco Luca Macario ha espresso tutta la sua soddisfazione in un video postato sui social, nel quale ha lanciato qualche frecciatina: “Questo progetto è stato sempre contestato dall’attuale Amministrazione, allora in opposizione. Ebbene, la sentenza del Consiglio di Stato, che è definitiva, mette un punto a questa vicenda e rende giustizia a quello che è stato il nostro lavoro. Infatti – sottolinea Macario – nella sentenza si afferma in maniera inequivocabile che le pretese del Parco dei Colli non solo sono irricevibili dal punto di vista formale, ma soprattutto sono inammissibili perché infondate. Quindi io sono ovviamente molto felice di questo. Ma voglio essere molto chiaro su un punto, perché chi oggi guida il paese non ha esitato un minuto, durante la campagna elettorale, a cavalcare la disinformazione, soprattutto giocando con le paure, con le incertezze delle persone. E ora, questa sentenza rende giustizia e viene riconosciuto il buon lavoro che abbiamo svolto e che le accuse che ci erano state mosse erano totalmente infondate”. La maggioranza Anche l’attuale gruppo di maggioranza ha commentato la sentenza e ha risposto a Macario: “L’installazione in Via Imotorre nasce con un concetto opposto rispetto alle CER tradizionali, in cui produttori e consumatori, localmente, si scambiano energia: questo è un investimento di un privato su una grande area agricola, la cui energia prodotta viene distribuita in tutta Italia. La passata Amministrazione, che aveva fortemente caldeggiato l’installazione di migliaia di pannelli fotovoltaici in area verde, avrebbe potuto dialogare con i cittadini della zona e sentire il parere degli enti interessati, ma non l’ha fatto: decisione politica (ma ricordiamo che all’indomani della sentenza del TAR contro il Comune l’ex maggioranza si era affrettata a scaricare sull’Ufficio tecnico la responsabilità). Dal video postato sui social dal consigliere di minoranza Macario dopo la sentenza definitiva è evidente l’assoluta volontà di scontro con l’attuale Amministrazione: afferma che noi in campagna elettorale avremmo fatto ‘disinformazione’ o ‘giocato con la paura delle persone’ o addirittura ‘promesso di smantellare l’impianto’. Parole irricevibili!”. La zonizzazione acustica L’altra sentenza, quella del TAR di Brescia, si riferisce al piano di zonizzazione acustica. Il tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso presentato da alcuni cittadini. Il gruppo di minoranza che sosteneva la Giunta Macario canta vittoria: “I fatti parlano chiaro. Il TAR ha confermato la correttezza del nuovo piano di zonizzazione acustica del nostro Comune, approvato durante il nostro mandato. Per mesi siamo stati bersaglio di critiche infondate, false accuse e promesse elettorali prive di basi reali. Ora, la giustizia mette fine a questa farsa: il TAR ha dichiarato legittimo e conforme alle normative il nostro piano, smontando ogni tentativo di delegittimare il nostro operato. Abbiamo sempre agito per il bene della comunità, rispettando le regole, le leggi, e soprattutto la fiducia che ci avete accordato. Chi ha scelto la strada della disinformazione per raccogliere consenso elettorale oggi deve fare i conti con la realtà. Le loro accuse, costruite sulla sabbia, sono crollate sotto il peso della verità”.

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