SOVERE – La Rupe è tornata a muoversi, chiuso il Giardino degli Orti e…

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    (Dal numero del 18 ottobre 2024)

    È stato un giovedì da segnare sul calendario, ma non certo per essere ricordato, anzi, per ricordarsi semmai di dimenticarlo. Già. In Comune la sindaca Federica Cadei fa i conti, i primi conti, di danni che non si sa ancora se avranno un effetto domino sul delicato equilibrio geologico di una zona sempre più fragile, quella di Sovere, fortunatamente ma anche sfortunatamente ricca di acqua.

    La bomba d’acqua di giovedì 10 ottobre ha messo a dura prova il territorio e ora a bocce ferme la conta dei danni e soprattutto si tratta di capire come intervenire per mettere in sicurezza il territorio. I fronti sono più di uno e alcuni in prospettiva sono impegnativi sotto tutti i punti di vista, gravità, costo e intervento.

    Nei giorni scorsi tecnici della Regione, insieme alla sindaca, hanno preso visione delle varie criticità: “E’ crollata Via Adamello – spiega la sindaca Federica Cadei – la zona sotto la rotonda che porta a Clusone e in centro al paese, avevamo sistemato il primo pezzo recentemente, abbiamo attivato per quel tratto la somma urgenza. Poi ci sono le situazioni di criticità lungo il fiume, è sceso tantissimo materiale, sotto la campata, ho anche temuto saltasse il ponticello che si trova all’interno delle ex acciaierie, lì ci sono due punti, in uno è saltata la briglia e il muro di contenimento, si è creato un tappo che ha fatto da diga e il materiale è rimasto bloccato e incastrato. Con la Regione abbiamo visionato la zona, c’è una montagna di materiale da togliere”.

    Non è messa meglio la zona di ‘Campo’ e la località chiamata Pradilì dove si sono rotti gli argini del Borlezza ed è caduto il muro che li conteneva, il fiume non è ora nel suo letto ma ha un nuovo ‘braccio’, insomma si è allargato. “E poi – continua la sindaca – c’è il grave problema della Rupe di San Martino che è tornata a muoversi, e questo è un grosso problema, fortunatamente dove ci sono le abitazioni, nella parete sottostante, nel 2013 erano state fatte le berlinesi che avevano messo in sicurezza le case. Abbiamo fatto un sopralluogo con i tecnici della Regione e anche col geologo, è franato un nuovo pezzo, abbiamo chiuso il Giardino degli Orti e stiamo monitorando la situazione. La casa torre era stata già oggetto molti anni fa di un’opera di micropalificazione per metterla in sicurezza e sta tenendo. La nostra priorità sono le abitazioni, ora il Giardino degli Orti lo teniamo chiuso e intanto procederemo sotto con un taglio piante ma dobbiamo anche trovare qualcuno che sia in grado di fare un lavoro di questo tipo e poi faremo una nuova indagine geologica sotto la rupe per capire la movimentazione, abbiamo ancora lo studio di fattibilità fatto a suo tempo, quando erano poi state posizionate le berlinesi che a questo punto potrebbero essere realizzate nelle zone a rischio”.

    Difficile quantificare i costi degli interventi, l’unica certezza è che saranno molto elevati: “Per Via Adamello così a spanne dovremmo cavarcela con 50.000 euro ma la Rupe è davvero difficile quantificare la cifra, sicuramente non meno di un milione, e poi ci sono tutti gli argini, penso a Pradilì e alla zona intorno e non credo andremo sotto i 500.000 euro. Ho sentito la Provincia e vedranno di sbloccare alcuni fondi e venirci incontro in qualche modo, la Regione ha visto tutte le criticità create anche dal materiale che si è depositato, sono otturate anche le centraline, valuteranno se ci sono i presupposto per firmare lo stato di emergenza e in quel caso potrebbero arrivare i soldi per intervenire in fretta, insomma la situazione è delicata”. E intanto il cielo in questi giorni non preannuncia niente di buono.