PIANICO – Letizia e Maria Teresa cresciute nel mobilificio di famiglia, dal 1937 nonno Fendi e poi papà Severo

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    (Dal numero del 18 ottobre 2024)

    Letizia e Maria Teresa Giurini sono al lavoro, come ogni giorno, insieme a loro quella passione che le accompagna da sempre, un ‘vizio’ di famiglia metterci passione e competenza, un’avventura che dura da 88 anni, da quel 1937 quando nonno Defendente aprì in uno stanzino la sua bottega di falegname. Letizia e Maria Teresa Giurini sono due sorelle e questa è la storia di un’azienda di famiglia, partita dal niente 88 anni fa e che pochi giorni fa, in Regione, è stata premiata come ‘Attività storica’, iniziativa voluta dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, con la collaborazione delle Camere di Commercio e dedicata a negozi, locali e botteghe artigiane che hanno svolto il proprio esercizio senza interruzioni per un periodo non inferiore a 40 anni. Facciamo un passo indietro, un passo lungo 88 anni: “Tutto – raccontano – è cominciato nel 1937 quando nostro nonno Fent (Defendente ndr) ha iniziato a fare il falegname in una stanzetta a Pianico, abitavano a Sovere ma aveva preso in affitto una stanzetta verso la fine del paese, lì ha iniziato a lavorare il legno, faceva di tutto, credenze, comodini, mobili molto semplici, allora gli arredamenti delle case non erano certo complessi, faceva anche bare da morto, insomma si adattava a fare un po’ di tutto col legno e poi naturalmente anche i serramenti”. Nonno Fent lavora e lavora, ci mette tempo e passione, quella passione che fa sempre la differenza nella vita, i clienti aumentano, dopo qualche tempo si sposta in un altro locale, più ampio, sempre a Pianico e dopo qualche anno compra il terreno dove ancora oggi c’è il negozio Giurini Arredamenti: “Da allora siamo qui – raccontano Letizia e Maria Teresa – il nonno in questo posto ha continuato a lavorare e qui nostro padre ha poi preso le redini dell’azienda”. Papà Severo perde la mamma molto presto, è il 1950 e a 14 anni è nel laboratorio di falegnameria con il papà Defendente che ha un’altra figlia, Ornella che per qualche anno vive da una zia in Svizzera. Non avere la moglie e la mamma dei propri figli non è certo facile ma Defendente si rimbocca le maniche e non molla mai, già, quella passione di cui parlavamo all’inizio. Papà Severo impara in fretta, nel 1969 quando viene a mancare Defendente tocca a lui, ormai 33enne andare avanti. Ormai i mobili Giurini sono una garanzia e il lavoro aumenta: “Avevano preso un furgone per trasportare i mobili, prima si affidavano ad altri, intorno al 1960 avevano qualcosa come 13 operai, e molti di loro o dei loro figli quando ci incontrano ricordano sempre con piacere nostro nonno e nostro padre. Avevano aiutato anche alcuni operai ad aprire altre falegnamerie in zona, dicevano che c’era posto per tutti”. Intanto il lavoro cambia, dalla pura costruzione dei mobili si passa alla commercializzazione; “Negli anni ’60 cominciano ad affacciarsi le prime aziende produttrici, andavamo in Brianza a prendere i mobili, alcuni grezzi che poi venivano finiti qui, altri già pronti da rivendere, marchi storici che ancora oggi sono sinonimo di qualità”. Nel 1967 nasce Maria Teresa, nel 1969 Letizia e nel 1970 Carolina, tre figlie: “E mio padre ha pensato che non era il caso di andare avanti con la falegnameria con tre figlie e ha cosi deciso di portare avanti l’attività nel settore del commercio, cosi anche noi una volta cresciute avremmo potuto dare una mano”. Mamma Milla intanto dava una mano, tre figlie da crescere e poi in ufficio a preparare fatture e quant’altro. Insomma, tutti insieme per un unico obiettivo. “ Alla fine ti senti coinvolta – racconta Maria Teresa – cosi quando ho terminato la ragioneria non mi è venuto nemmeno in mente di cercare lavoro, sono venuta qui in ufficio e ho cominciato, un po’ alla volta ho imparato a gestire la clientela, insieme a mio padre che mi ha aiutato e guidato, ma già da piccola ho respirato l’aria della falegnameria, ci andavo con mio padre, conoscevo i legni, il loro profumo, è stato naturale amare il mio lavoro”. Poi è la volta di Letizia che nel frattempo si era presa un diploma a Milano in Architettura d’Interni all’Istituto Europeo di Design: “E avevo fatto due anni di esperienza in un altro negozio di mobili a Bergamo – racconta Letizia – poi mia sorella Maria Teresa è rimasta incinta di Simone, il suo primo figlio, e così lei era in maternità e io ho preso il suo posto, poi quando è rientrata abbiamo continuato insieme”. E poi nel 2000 la tragica e improvvisa scomparsa di papà Severo: “Siamo rimaste noi due – raccontano – e siamo andate avanti, con gli insegnamenti che ci aveva trasmesso, per lui e con lui nel cuore”. Per Maria Teresa e Letizia non è certo stato facile, ritrovarsi cosi, di punto in bianco senza una guida, e che guida: “Abbiamo dovuto cercare chi montava i mobili, darci da fare, cercare gente esterna, ma siamo andate avanti”. Anche perché in quegli anni il nome di Giurini Arredamenti era diventata una garanzia: “Ci siamo affidate alle aziende storiche che lavoravano da noi da sempre”. Insomma, dal 1937 ad oggi, senza interruzioni, Giurini Arredamenti continua, nel solco di una tradizione di famiglia sinonimo di qualità. Il ricordo più bello? “Quando vengono da noi persone, magari di una certa età che accompagnano i figli e ci dicono che hanno conosciuto nostro padre o nostro nonno e si sono sempre trovati bene, per noi queste sono le vere soddisfazioni, vedere i clienti contenti. Capita di andare a casa di qualche anziano, che magari vive con i nipoti e ci mostrano ancora armadi realizzati da nostro nonno. E poi l’odore o quello che noi chiamiamo profumo di falegnameria, quel profumo del laboratorio del legno che se chiudo gli occhi riusciamo ancora a sentire”. In questi 88 anni il lavoro è cambiato tantissimo: “Penso solo a nostro padre – continua Maria Teresa – disegnava la cucina sul suo block notes, ricordo i quadretti del blocco e lui che disegnava tutta la cucina componibile, non c’erano i computer quando ho iniziato io, c’era una vecchia Olivetti per fare le fatture, la carta carbone per fare la doppia coppia, in poco tempo è cambiato tutto, ora si fa tutto con il pc”. Come vi vedete fra 10 anni? Maria Teresa e Letizia restano qualche secondo in silenzio, poi sorridono: “Ancora qui, questo è il nostro mondo”. Già, dove c’è passione c’è casa.

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