LEGA: Tutti (quasi) sul carroccio di Maroni

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    Carlo Benaglio Sovere (candidato sindaco) “Non faccio crocifissioni: resto neutrale”

    Carlo Benaglio, classe 1979, doveva essere l’enfant prodige della Lega dell’Alto Sebino che sul fronte ‘giovani padani’ è sempre stata un po’ in affanno. Benaglio, soverese, studente di medicina, già candidato alle amministrative di Sovere cinque anni fa con una lista di centro destra dove la Lega era rappresentata da lui che risultò il più pluripreferenziato (99 voti), ritenta questa volta l’avventura ma da candidato sindaco senza simboli. Lui che in dissenso con la segreteria locale qualche tempo fa è diventato… indipendente all’interno del partito, simpatie leghiste sì, ma nessun ‘orgoglio padano’ da rivendicare: “Non sono più militante – spiega Carlo – almeno al momento no, ho le mie simpatie leghiste e non le nascondo così come non nascondo che quello che sta succedendo non è certo il massimo. Adesso penso solo alla mia lista civica a Sovere, per questo ho voluto rimanere civico al 100%, per il resto rimango in contatto con la Lega dove ho rapporti di amicizia e non sono per crocifggere un intero movimento, ci sono le mele marce che vanno tolte ma non per questo bisogna buttare via tutto. Cerchio magico o maroniano? direi leghista, che è diverso”.

    Alex Pennacchio Lovere

    (vicesindaco) Defilato alla periferia: neutrale

    La Lega a Lovere è sempre stata deflata, talmente deflata da trasformarsi anche in… PD, era successo qualche anno fa quando il responsabile della Lega Lorenzo Taboni diventò poi coordinatore del PD del paese. Adesso a tirare le fla del Carroccio c’è quell’Alex Pennacchio che è diventato vicesindaco di Lovere in una lista però civica. Nessun ‘orgoglio padano’ da rivendicare o nomi altisonanti che vengono a smuovere la calma dei loveresi, Pennacchio e la Lega restano deflati, molto deflati e di loro nemmeno l’ombra alla serata bergamasca.

    Pietro Pezzutti Costa Volpino

    (minoranza) “Mi sanguina il cuore”: cerchista

    Pietro Pezzutti è un caso a parte, il leghista che per la Lega ha perso il lavoro, la storia sul centro commerciale di Costa Volpino dove lui lavorava per aver ostinatamente difeso la tesi leghista che osteggia i centri commerciali, lui che è stato pure sospeso dalla Lega ed è stato accusato in tempi non sospetti di far parte di quel Cerchio Magico bossiano, amico del Trota. Pietro Pezzutti, già candidato sindaco un anno fa a Costa Volpino quando per chiudere la campagna elettorale gli mandarono il… moderato Borghezio che si rivelò un boomerang e qualcuno parlò chiaramente di uno screzio interno al partito per danneggiarlo. Lui che la sera di martedì 10 aprile era a Bergamo, alla serata dell’Orgoglio Leghista e non poteva essere il contrario, lui che ha visto il ‘suo’ Bossi piangere: “Ero in disparte – racconta Pezzutti – e cosa vuoi che dica, mi sta sanguinando il cuore e lo dico chiaro e tondo che Bossi non sarà mai sostituibile da nessuno…”

    Ramon Pedretti Fonteno (segretario circoscrizione 21) “L’è ura de netà fò ol polér!”: maroniano

    Sul suo proflo di facebook campeggia la scopa con la scritta ‘l’è ura de netà fò ol polér!’, Ramon Pedretti, classe 1984, da Fonteno, giovane segretario della circoscrizione 21, quella dei laghi bergamaschi ma che comprende anche Torre Boldone, Gorle e Scanzorosciate. Pedretti non ha mai fatto mistero di essere maroniano e all’elezione per la nomina a segretario sconfsse proprio Danny Benedetti, Cerchista, consigliere comunale del sindaco di Trescore, Alberto Finazzi.

    Lorena Boni (Villongo)

    (sindaco) “Non rinnego Bossi”: cerchista

    Lorena Boni classe 1960, sindachessa uscente del Comune di Villongo. Una delle poche superstiti del così detto “cerchio magico”, flo diretto con l’ormai ex lìder màximo Umberto Bossi e con la sua progenie. Boni per ora tira dritto, La gatta sul tetto che scotta ha faticosamente saltellato evitando ustioni in cinque anni di mandato tra crisi di Giunta, beghe con la segretaria provinciale e capitomboli politici scongiurati proprio dal clan Bossi e dallo stesso capo in un idillio da “cerchio magico” che traballa. La sindachessa non ha mai fatto mistero della corsia preferenziale che ha sempre avuto con Bossi, ne sono la prova le visite a Gemonio. E ora farà un salto fuori dal cerchio? “La Lega è Bossi non lo rinnego”. Cerchiata.

    Alberto P. Cappelli Villongo

    Capogruppo) Lega in Provincia: maroniano

    La volpe politica di Villongo non cambia il pelo a seconda della stagione. Piccioli ha sempre avuto grande stima per Roberto Maroni e continua a conservarla, certo lui si schiera sempre con la Lega, con il partito ma pende indubbiamente verso i maroniani che ormai dominano la provincia bergamasca. Molto stimato negli ambienti del carroccio, rapporto non idilliaco col Presidente della Provincia Ettore Pirovano, Piccioli top score di preferenze alle elezioni provinciali ma senza assessorato. Si è dovuto accontentare, si fa per dire, del ruolo di capogruppo nel Consiglio Provinciale. Ora si è gettato nella mischia delle elezioni comunali ritornando sui suoi passi dopo il decennio amministrativo che l’ha visto sindaco dal 1997 al 2007. Maroniano.

    Alberto Bonzi Villongo onsigliere) “Sto solo con la Lega”: maroniano

    Alberto Bonzi classe 1977, militante quasi decennale, entrato nella gloria delle cronache giornalistiche con il nome di dissidente perché cacciato a malo modo e con aspre polemiche dalla Giunta di Villongo dalla Sindachessa Lorena Boni. “Io sto con la Lega – chiarisce Bonzi – non posso dire o l’uno o l’altro perché Bossi e Maroni sono due persone ottime. Stimo tantissimo entrambi”. Posizione neutra per l’enfant prodige del carroccio che in questi anni a causa delle sue bizze ha avuto un consenso altalenante. Le elezioni comunali di Villongo saranno un banco di prova e di forza importante, da una parte i “maroniani” di Piccioli, dall’altra i “cerchisti” di Boni, Neutrale

    Giorgio Bertazzoli Sarnico (minoranza) Maroniano

    Sulle sponde del Lago di Iseo si annida una forte componente maroniana capitanata da Giorgio Bertazzoli, consigliere di minoranza del gruppo Padani per Sarnico, che nonostante la lontananza geografca con la segreteria provinciale riesce a mantenere strettissimi rapporti con il segretario provinciale Cristian Invernizzi. Bertazzoli la trottola non si scopre ieri maroniano: “Lo sono da sempre ma nonostante questo nutro un grandissimo rispetto per Bossi e per quello che ha fatto per il nostro movimento. Maroni è il successore ideale di Bossi e spero che formalizzeranno presto questo cambio al vertice”.

    Heidi Andreina Credaro La sindachessa Heidi Andreina non molla mai un colpo come una macchina affdabile e ben rodata. Maroniana di lunga data, devota a Bossi come tutti i leghisti militanti ma abbastanza lucida e opportunista per staccarsene. La segreteria provinciale lo sa e molto probabilmente punterà su di lei per le prossime elezioni politiche, lei si sta già preparando il campo, il suo secondo mandato da sindachessa di Credaro parla chiaro: niente fronzoli e poche sbavature. La faccia d’angelo è pronta a stregare le alte sfere. Maroniana.

    Alberto Maff

    Alberto Maff, classe 1982 e già molta strada alle spalle. Uno dei più giovani primi cittadini della provincia di Bergamo, asceso anche alla Regione Lombardia con la nomina di membro dell’Uffcio di Presidenza del Consiglio delle Autonomie Locali (Gal), grazie agli agganci “maroniani”, l’Assessore Regionale Daniele Belotti in primis. Un duo, Belotti e Maff, provato sul… campo, vi ricordate l’inchiesta che ha visto tutti e due indagati? Secondo l’accusa dei Pm, era proprio Maff a fare da… piccola vedetta lombarda ai capi ultrà nei pressi dello stadio, durante gli scontri con la polizia che applicava solo il pugno di ferro dell’allora Ministro dell’Interno Roberto Maroni. Poi le situazioni cambiano. Maroniano di… ferro.

    Stefano Locatelli

    Classe 1984 ma è uno che impara alla svelta da che parte tira il vento, già agli albori della sua ascesa politica si era schierato con i “maroniani” della segretaria provinciale e i colonnelli hanno premiato la sua fedeltà alla causa con la nomina di Responsabile degli Enti Locali della Provincia di Bergamo per la Lega Nord. Locatelli che è anche segretario di circoscrizione della Val Calepio, un posto strategico che ricopre già da un po’ di anni. Il Sindaco di Chiuduno è l’esempio vivente che l’essere stati maroniani in questi anni ha pagato. Ora il belloccio chiederà il conto e aspetta di essere catapultato nelle Camere che contano.

    Nicoletta Noris

    Il silenzio è d’oro mai come nel suo caso. Fin dalla sua elezione ha scelto il basso proflo continuando a stare al caldo delle ali dell’ex Sindaco e Assessore Provinciale Alessandro Cottini. Una maroniana di rifesso perché lo è Cottini e un Sindaco ombra perché Cottini non poteva più farlo dopo il suo decennio amministrativ

    Angelo Bosatelli Villa d’Ogna

    Non attraversano un buon momento, soprattutto il fratello Bruno, che si è dovuto dimettere dalla Lega dopo la vicenda che lo ha visto finire dritto nel mirino delle Iene in tv per una storia poco chiara di compravendite di case, lui che era segretario della valle Seriana della Lega, che aveva contribuito a portare Roberto Maroni alla chiusura della sfortunata (?) campagna elettorale negli ex feudi di Ardesio e Castione, persi fra le polemiche. Angelo intanto si è arroccato nella sua Villa d’Ogna ma i malumori aumentano. Così nella bagarre fra Cerchisti e maroniani i due stano sicuramente con Maroni ma molto, molto deflati.

    Francesco Ferrari Parre

    Moderato ma quando serve alza anche la voce. Francesco Ferrari era a Bergamo alla serata clou dell’Orgoglio Leghista, toni bassi per lui ma orecchie bene aperte: “Maroniano o cerchista? no, leghista. E’ chiaro che bisogna fare pulizia, chi ha sbagliato deve pagare ma prima viene il partito, poi gli uomini che lo compongono. Poi è anche vero che Maroni sembra avere i presupposti per provare il rilancio politico del partito”.

    Paolo Olini Clusone

    Paolo Olini alle prese con i problemi clusonesi se ne sta fuori dalla bagarre tra cerchisti e maroniani. Leghista doc ma sempre deflato rispetto alle scelte della segreteria con cui ha avuto anche qualche scontro per le recenti decisioni amministrative. Insomma, obbedisco ma non condivido e così è anche stavolta. Olini presente a tutte le manifestazioni leghiste che contano, anche naturalmente alla serata dell’ ‘Orgoglio leghista’ ma deflato. Lui la tanto acclamata pulizia ha già dovuto farla a Clusone. Ha già dato

     

    Ivan Caccia Ardesio

    Lo stratega della politica leghista dell’Alta Valle, Ivan Caccia dopo un breve innamoramento politico con la ‘Cerchista’ Carolina Lussana, con cui ha condiviso anche alcune manifestazioni e trasmissioni tv, si è riposizionato nella più sicura casa maroniana. Così alle ultime sfortunate (per la Lega) elezioni amministrative ad Ardesio era presente Bobo Maroni per la chiusura della campagna elettorale e la nomina a presidente del Parco delle Orobie è chiaramente politica.

    Fabrizio Ferrari

    “Ovviamente c’ero anch’io a Bergamo”, Fabrizio Ferrari, maroniano da sempre, in fondo un epilogo così se l’aspettava: “Dico solo che era ora. Era ora”, e lo ripete due volte: “Lo aspettavamo da tempo”, il futuro è Maroni: “Che altro futuro ci sarebbe? solo lui può essere il futuro della Lega”. Quindi niente panico e prospettive buone per la Lega: “Penso proprio di sì, la gente è con noi e lo si è visto alla Fiera di Bergamo, siamo uniti più di prima”, ma con un capo diverso.

    Marco Masserini Gazzaniga

    “Siamo tutti uniti”, Marco Masserini alla serata dell’Orgoglio Padano ci è andato: “Naturale che c’ero, e devo dire che la guida la può prendere in mano benissimo Maroni, è l’unico che ha capacità e carisma ma io non sono per chi dice che Bossi ha fatto male, anzi, Bossi si è reso conto che era meglio lasciare i fgli dov’erano e ha avuto il coraggio di chiedere scusa, e dico la verità, io mi sono commosso”. E adesso? “Adesso si riparte da qui, il repulisty andrà avanti, la base si è espressa molto chiaramente”.

    Guido Valoti Gazzaniga

    Guido Valoti non ha mai preso particolari posizioni, lui ha sempre pensato in… piccolo, nel senso della sua Gazzaniga, e poco alla situazione politica locale. Così Valoti è rimasto fuori dal terremoto Lega che prima ha riguardato la Valle Seriana e anche il suo capogruppo di maggioranza (Marco Masserini non ‘gradito’ come candidato sindaco a Gazzaniga proprio dalla Lega bergamasca), e anche adesso è rimasto fuori dalle polemiche interne al partito, non era presente alla serata dell’Orgoglio Leghista, unico sindaco a mancare, ha preferito qualche giorno di mare

    Marco Ongaro Gandino

    Cresciuto a pane & Bossi, Marco Ongaro si è poi riposizionato solo sul fronte Lega, nessuna posizione particolare e ha guardato a Gandino, non senza qualche frizione con qualche esponente della Lega che avrebbe gradito un ricambio nella nuova lista di Gandino dove Ongaro è presente da una vita ma i leghisti di Gandino sono degli afcionados e così mentre si consuma a Bergamo il repulisti lui punta tutto sulle elezioni interne al paese e sta fuori dalle polemiche

    Nunziante Consiglio e Manuela Vian Cazzano S. A.

    Consiglio & Vian, maroniani ma prima ancora Calderoliani e Calderoli in questi giorni sta perdendo colpi, esemplare quanto dichiarato giusto nella serata dell’Orgoglio Leghista da Ettore Pirovano che ha detto ‘mi spiace per Roberto Calderoli ma adesso il nostro faro è Roberto Maroni’, chiaro quindi che è cominciato lo smarcamento da Calderoli. Consiglio che comunque non ha mai fatto parte del Cerchio Magico ma era in una posizione neutra Calderoliana si è riposizionato subito in quota Maroni. E di conseguenza anche il suo sindaco Vian.

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