L’ordinanza è apparsa quasi all’improvviso, estratta da un cilindro di non si sa dove. Insomma, i ‘defunti’ non possono più essere portati nell’attesa del funerale nelle chiesette o in altri luoghi che ormai erano diventati, soprattutto dopo il covid, un punto di riferimento per i paesi.
Insomma, o nelle case del commiato o in casa propria. Ma… c’è un ma, l’ordinanza, che i sindaci hanno fatto pervenire ai parroci, ‘rei’ di ospitare i defunti in attesa di sepoltura, è stata emessa solo dai sindaci dell’Alto Sebino e in qualche Comune limitrofo sempre dell’Alto Sebino, e qui la questione è perlomeno strana perché, se c’è una legge dovrebbe valere per tutti.
Abbiamo fatto un giro di telefonate e di interviste, nessun parroco di altre zone, dall’Alta Val Seriana al Basso Sebino, dalla Media Valle Seriana ad altre zone ha ricevuto nulla. Solo nell’Alto Sebino.
Facciamo un passo indietro di qualche settimana. Ai parroci della zona dell’Alto Sebino viene comunicato da parte dei Comuni uno stralcio del regolamento regionale del 2022 dove si legge che: “1) sono luoghi in cui può svolgersi il periodo di osservazione delle salme: a) l’abitazione del defunto dove è avvenuto il decesso e dei suoi famigliari, salvo che l’ATS territorialmente competente ne abbia certificato l’idoneità b) la casa funeraria c) la camera mortuaria collocata all’interno della struttura sanitaria e sociosanitaria in cui è avvenuto il decesso; d) l’obitorio o il deposito di osservazione del Comune
2) in caso di decesso presso strutture sanitarie o sociosanitarie, il periodo di osservazione può, su richiesta dei famigliari, essere completato presso l’abitazione del defunto e dei famigliari stessi o presso una casa funeraria.
3) per motivi di interesse pubblico e in caso di eventi eccezionali, il sindaco può disporre l’utilizzo di spazi per lo svolgimento di osservazione delle salme presso strutture sanitarie o sociosanitarie o presso case funerarie”.
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