Aumenta lo ‘stipendio’. Che poi ufficialmente non si chiama così. Ma è giusto per farci capire. Poca roba in realtà, un aumento irrisorio ma è lo spunto per andare a vedere quanto in realtà prendono i nostri preti, vescovi, cardinali e anche il Papa.
Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, nel corso della scorsa sessione, ha innalzato a 13,38 euro, il valore del “punto” che rappresenta l’indice utilizzato per calcolare il sostentamento mensile dei sacerdoti. Il provvedimento dei vescovi aumenta del 2% il valore del punto in corso di 13,12 euro. Tiene conto del tasso dell’inflazione e delle difficoltà in corso, tuttavia con una incidenza parziale rispetto all’aumento del costo della vita che si va registrando in questi anni. In effetti, le rivalutazioni delle remunerazioni dei sacerdoti vengono assunte in base alla situazione complessiva del sistema del sostentamento, con una particolare attenzione alle risorse disponibili e in equilibrio con i numerosi interventi caritativi della Chiesa italiana.
In soldoni cosa cambia?
Nel cedolino mensile di un sacerdote di recente ordinazione la remunerazione si attesterà a 1.070 euro lordi, da assoggettare poi alle ritenute fiscali. Sono riconosciute inoltre le stesse detrazioni fiscali in vigore per il lavoro dipendente. In particolare, hanno diritto all’aumento anche i sacerdoti italiani che non sono residenti in Italia e che operano all’estero per conto di diocesi italiane (fidei donum, è un’espressione latina che significa ‘dono della fede’.
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