INCHIESTA – Bergamo capitale del “caro rette” in RSA. Le persone in lista d’attesa crescono del 40%. Gatti (Segretario pensionali Cisl): “Le Case non diventino occasione di business per multinazionali”. Sul numero in edicola tutte le rette delle case di riposo bergamasche

0
177

Costi alle stelle, carenza di posti letto a contratto, liste d’attesa lunghissime, disparità fra territori, bisogni emergenti che attendono risposte: oggi, in Lombardia, e in misura altissima a Bergamo, riuscire ad accedere ad una RSA (Residenza sanitaria assistenziale) è un problema, anche perché la domanda è esplosa. E a pagarne le conseguenze sono le famiglie. 

La FNP Lombardia, il sindacato dei pensionati della Cisl, redige annualmente un report ricco di dati, che traccia un quadro puntuale della situazione, evidenziando le luci e le ombre di un sistema che avrebbe bisogno di interventi correttivi per fare fronte al costante aumento dell’età media e delle persone non autosufficienti. 

In provincia di Bergamo sono state censite 68 RSA, tutte private, 46 registrate come Onlus. In totale, sono 6566 i posti letto autorizzati (il 2,63% rispetto al numero degli over 65 bergamaschi), con un costo che oscilla tra la retta minima di quasi 70 € a una massima di 77.

In lista di attesa, ci sono 19.580 persone (erano 9041 nel 2022, un aumento del 40,67%).

Sono 17 le strutture con nuclei per Alzheimer o non autosufficienti, con 440 posti letti dedicati. I posti letto autorizzati nelle strutture bergamasche sono passati dai 6313 del 2020 ai 6566 dello scorso anno.

La retta media minima ha avuto una crescita negli ultimi anni dai 58,71 € del 2020 ai 69,89 del 2024. Come per le minime, anche per le rette massime, le RSA del territorio bergamasco sono quelle che hanno praticato gli aumenti maggiori, sia in valori percentuali che in valori assoluti (13,11% e 10,11€).

ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIO

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui