IL CASO – SCANZOROSCIATE Bufera sull’educazione sessuale “spinta” alla scuola elementare di Scanzo

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Educatrice di un consultorio legato alla Curia bergamasca parla di sesso orale a bambini di 10 anni. Protesta di alcuni genitori e di Generazione Famiglia. La scuola si difende

 

 Che schifo, che schifo”. Queste sarebbero le parole usate da alcuni bambini della scuola primaria di Scanzorosciate, che fa parte dell’Istituto Comprensivo “Alda Merini”, quando l’operatrice che si occupa di educazione sessuale ha parlato di sesso orale rispondendo ad una domanda scritta posta da uno degli alunni in una scatola appositamente messa nell’aula.

Ciò ha scatenato un’autentica bufera, con alcuni genitori che, dopo aver ascoltato le testimonianze dei loro figli, si sono fatti sentire. In campo è poi scesa l’associazione Generazione Famiglia, che ha denunciato l’ipersessualizzazione precoce dei bambini di 9 e 10 anni.

Il fatto (la lezione “spinta” di educazione sessuale) è avvenuta nel corso dell’anno scolastico 2017/2018 e ciò che ha destato un certo stupore tra i critici è il fatto che l’educatrice in questione lavori per il consultorio familiare diocesano “Costante Scarpellini” della Fondazione Angelo Custode Onlus, legato cioè alla Curia bergamasca.

Elena Pisani, portavoce di Generazione Famiglia Bergamo, ci racconta i vari passaggi di questa vicenda. “Nella primavera del 2018 siamo entrati in contatto con questi genitori che hanno contestato quella lezione di educazione sessuale. Noi vogliamo difendere la libertà educativa delle famiglie, dei genitori che ci hanno messo la faccia, ma anche tutte le famiglie che ci hanno contattato e che hanno trovato la forza di farlo. Noi portiamo avanti la difesa della libertà educativa della famiglia, come da nota ministeriale del 20 novembre scorso. Parlare di masturbazione e di sesso orale a bambini di 10 anni mi sembra un po’ esagerato…

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