Giampiero Valoti
Era il mese di giugno del 1874. Gli alpinisti della sezione del Club Alpino Italiano di Milano, sorta nel novembre dell’anno precedente, decisero, conformemente a quanto disponeva lo statuto dell’associazione, di studiare e salire una delle montagne della regione e scelsero concordemente il pizzo Tornello, dominante la val di Scalve con la sua cima maestosa che tocca i 2670 metri di altezza.
La spedizione alpinistico-scientifica era programmata su cinque giorni dal lunedì al venerdì, dal 22 al 26 giugno, né il messaggio telegrafico del sindaco di Schilpario alla vigilia della partenza, sconsigliante l’impresa perché sulle montagne scalvine era nevicato abbondantemente «sì da riempire ogni vallone in modo da impedire il passaggio o da renderlo almeno periglioso», bastò a dissuadere i prodi escursionisti lombardi. Erano guidati dal prof. Antonio Stoppani (1824-1891) abate, geologo paleontologo, divulgatore scientifico e primo presidente della neonata sezione di Milano del CAI. Egli, un paio di anni dopo, avrebbe pubblicato Il Bel Paese. Conversazioni sulle bellezze naturali che ottenne un grande consenso di pubblico e fu per più generazioni il libro di lettura del popolo italiano. Lo studioso lecchese, allora cinquantenne, avrebbe offerto ai giovani partecipanti magistrali lezioni di geologia e di mineralogia d’après nature nel corso della spedizione scientifico – alpinistica nella più alpestre delle valli bergamasche.
Da Iseo a Lovere in battello
Giunsero ad Iseo in treno, in perfetta tenuta alpinistica, cosa che li faceva passare per eccentrici lord inglesi, con i loro zaini affardellati e gli alpenstock alla mano, suscitando la curiosità della gente al porto. Qui si imbarcarono sul battello per Lovere: la navigazione tranquilla consentì loro di ammirare il magnifico spettacolo del lago, di Monte Isola, delle isolette di San Paolo e di Loreto, nonché dei bei paesi rivieraschi dell’una e dell’altra sponda.
Da Lovere gli otto alpinisti si spostano in carrozza ad Angolo e da qui a piedi imboccano la Via Mala: i suoi orridi suscitano la loro stupita ammirazione e, grazie a Stoppani, di piacevole e diretto apprendimento.
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