A vent’anni era già sindaco. Michele Schiavi sa quello che vuole, la sua passione è la politica, che già è un’anomalia di questi tempi in cui trovare qualcuno che si appassioni alla gestione del pubblico è un’impresa quasi disperata, al tempo dell’ognuno di fa gli interessi suoi e al diavolo quello che sta al di là della siepe del proprio giardino. Michele Schiavi ha bruciato le tappe, adesso è consigliere regionale del suo partito. E il suo partito è quello di Fratelli d’Italia, cui ha aderito quando le percentuali erano a una cifra, anche quella molto bassa.
Approdato in Regione, ti considerano come una mascotte? Hai 25 anni. Siccome i giovani hanno energie e si muovono con qualche disinvoltura, dai anche fastidio?
“Può darsi che a qualcuno dia fastidio, non lo so, fatto sta che sono stato eletto per fare, se do fastidio, continuerò a farlo ancora di più, mettiamola così”.
Ho visto che sei intervenuto anche nelle vostre manifestazioni di partito a livello nazionale.
“Sì, attualmente sono uno dei tre vicecoordinatori del partito a livello provinciale, e poi sono in assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, sono 300 delegati di tutta Italia, è l’organo che praticamente si occupa della vita interna del partito, l’anno scorso ha indetto ad esempio i congressi provinciali, si riunisce due volte l’anno. A livello provinciale il segretario è l’on. Andrea Tremaglia, che è anche vicecoordinatore regionale, e ci sono tre vice, uno sono io, un altro è Denis Todeschini per le valli Brembana e dintorni e Valentina Tugnoli della zona della bassa, Treviglio… Poi c’è il coordinamento provinciale composto da 14 persone”.
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