GORNO – CASTRO – L’INTERVISTA – Don Federico Chiappini: “Lascio la Val del Riso per Castro. Sono libero verso i cambiamenti, cosa lascio e cosa porto con me e….”

710

Don Federico Chiappini è pronto. Manca davvero poco all’entrata in quella che sarà la sua nuova comunità, Castro. Dopo sei anni di presenza in Val del Riso come parroco di Gorno, Oneta, Cantoni d’Oneta e Chignolo d’Oneta, Don Federico si trasferisce al lago. Classe 1964, originario di Urgnano, sacerdote dall’8 giugno 1991, già vicario parrocchiale di Verdellino (1991-1993), parroco di Gerosa (1993-1999), di San Gottardo (1999-2011), vicario parrocchiale di Romano (2011-2016), prima di arrivare nella Valle del Riso dove è parroco di 4 parrocchie. Dalla pianura alla montagna e ora verso il lago: “Quando sono arrivato a Gorno venivo già da una realtà di montagna – racconta don Federico – ero stato a Torre de Busi e Brembilla come parroco”. Ha guidato sino ad ora l’unità pastorale di Gorno che raccoglie paesi diversi, da Oneta a Chignolo, unità pastorali che stanno caratterizzando tante diocesi mentre sul fronte comunale si stanno smembrando le unità dei Comuni, le unità pastorali invece reggono o sono una necessità? “Le unità pastorali ormai sono assodate e in Val del Riso esistono dal 2008, si collabora insieme senza problemi”. Anche per la carenza dei preti, ma passare ogni giorno da Gorno a Oneta a Chignolo è impegnativo: “Ma ormai tutti i preti fanno così – racconta Don Federico – è una scelta pastorale di tutta la chiesa, la collaborazione fra parrocchie con un solo parroco è all’ordine del giorno”. Lei ha vissuto in prima persona la tragedia del covid in Val Seriana: “Sono stati mesi drammatici, si sentivano continuamente le ambulanze, i defunti nel 2020 sono raddoppiati. Non si potevano fare funerali, le campane suonavano a morto”. Un prete in questo caso cosa può fare? Si è sentito dire da qualcuno che ‘Dio non c’era?’: “Non ho mai sentito dire questo dai miei parrocchiani, la gente ha capito subito la gravità della situazione, hanno affrontato con maturità la questione”. In Val del Riso da tempo c’è il progetto di riaprire la miniera, ha raccolto gli umori della gente? “Sì ma non ho mai respirato grande entusiasmo anche perché i posti di lavoro che si andrebbero a creare sarebbero relativamente pochi”

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 AGOSTO

pubblicità