Flaviano ‘Flavio’ Caccia avanza a passi lenti, ma decisi, appoggiandosi al bastone. Consegna in redazione una sua lettera aperta ai consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza del suo paese, Gandino.
Oggetto del contendere è la piramide che lui stesso ha realizzato lo scorso autunno sul Monte della Guazza e che due mesi fa il Consiglio comunale ha condannato alla demolizione.
Flavio, 88 anni, è scoraggiato e lo si capisce anche dalle frasi rivolte agli amministratori comunali gandinesi: “Spettabili consiglieri di maggioranza e minoranza del Comune di Gandino, nella seduta pubblica del 15 luglio 2024 è stata decisa la soppressione della piramide abusiva posizionata da me sul Monte della Guazza nell’ottobre 2023. Passati 50 giorni dal verdetto di soppressione di tale piramide – scrive Caccia – mi ero illuso di un eventuale ripensamento da parte delle autorità comunali. Purtroppo, giovedì 5 settembre il sig. Nicoli mi ha comunicato per telefono di aver saputo dai comproprietari del terreno, i Martinelli, che sono stati sollecitati, dalle autorità di competenza territoriale, a portar via la piramide dal loro podere montano. Per portar via la (mia) piramide mi si prospetta un ulteriore esborso di denaro, ma io propongo che la somma che dovrei spendere per togliere la piramide dalla Guazza venga da me data alla comunità di vostra competenza. Io lo spero veramente”.
La risposta del sindaco Servalli: “Non c’è stata nessuna richiesta di autorizzazione, rischiavamo un’accusa di abuso”
“Nella situazione di dover rimuovere la famosa piramide il sig. Caccia ci ha messo fin dall’inizio di questa vicenda, quando non ha avviato alcuna pratica di autorizzazione alla posa del manufatto. In seguito alla segnalazione ricevuta, l’Amministrazione perciò rischiava un’accusa di abuso, accusa che del resto riguarderebbe anche i proprietari del terreno su cui la ’piramide’ sorge. Come Amministrazione abbiamo soprasseduto per 6 mesi sperando che i diretti interessati risolvessero la questione, e poi…
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