Resterà aperta fino al 28 agosto presso la Biblioteca comunale di Villa d’Ogna la mostra “Un artista a Villa” in ricordo di Eugenio Lattuada a 40 anni dalla sua morte.
E’ aperta tutti i giorni dalle 09:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00, mentre il lunedì e il mercoledì solo la mattina.
La vita dell’artista
Eugenio Lattuada, detto Gino, nasce a Clusone il 5 maggio 1910; è ultimo di 12 figli nati dal matrimonio del papà Luigi con Francesca Ferrari. Dopo la scuola subentra al padre all’ufficio postale di Villa d’Ogna dove svolge con dedizione il lavoro d’ufficio e nel paese decide di abitare per sempre. E’ morto nel 1982.
La vena artistica viene in dono dal padre Luigi, noto maestro di musica diplomato al pianoforte, compositore raffinato di parecchie partiture musicali e direttore della Banda di Vila d’Ogna e di altre Bande tra cui quella di Clusone. Gino frequenta a Clusone l’Avviamento, ma presto emerge la sua passione per il disegno e il padre Luigi lo sostiene permettendogli di frequentare un corso serale di ‘arte del disegno’ presso l’Istituto Fantoni di Bergamo e poi all’Accademia Tadini di Lovere. più tardi inizia a frequentare le botteghe di artisti nella città di Bergamo. Durante i primi anni di matrimonio ‘fugge’ a Firenze per un breve periodo dove impara l’arte del cesello presso un laboratorio di oreficeria sul famoso Ponte Vechcio. Negli anni ’50 e ’60 viene invitata ad esporre i suoi sbalzi in rame, argento e lamiera, nelle gallerie d’arte di Bergamo e ottiene lusinghieri apprezzamenti da parecchi artisti. Il tempo per dedicarsi alla sua grande passione è limitato a causa del lavoro e della necessità di aiutare la moglie malata, perciò lavora di sera e di notte, specialmente quando deve sfruttare al meglio l’ispirazione, i figli lo ricordano lavorare nella piccola cantina, adibita a laboratorio, fino a tarda notte e dove era ‘proibito’ entrare. Le sue opere vengono ben presto conosciute e commissariate da molte persone del paese manon solo; molte di queste sono finite nelle case di tanti bergamaschi ma anche oltreoceano dirette in America. Alcune delle opere esposte sono state generosamente prestate dai suoi concittadini.