ESCLUSIVO IL TESTIMONE Padre Volpi da Pianico avvelenato dalla Camorra?

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Si sono trovati indizi evidenti di connessione con la camorra, una quantità enorme di beni, immobili, conti bancari, sei parchi eolici nell’Italia Meridionale, non credo che con le elemosine dei fedeli si comprino i parchi eolici”.

NOTA

LA TELEFONATA

L’intervista che pubblichiamo in queste pagine è esclusiva ed è frutto della trascrizione di una lunga telefonata (registrata) arrivata in redazione con le precauzioni del caso (il nostro interlocutore è sotto “protezione”, non può usare l’auto, deve servirsi solo dei mezzi pubblici ed è costantemente scortato pur nella località segreta in cui adesso risiede). L’intervista era molto più ampia e ricca di dettagli soprattutto sulla morte di Padre Volpi, sul suo avvelenamento progressivo e poi su un “richiamo” che fu fatto proditoriamente e che adesso solo l’autopsia, che è stata chiesta, potrebbe definitivamente provare. L’autorità ha approvato solo una parte di quella trascrizione. Omettendo episodi e dettagli che proverebbero l’avvelenamento di Padre Volpi addirittura in ospedale. Noi ci atteniamo alle disposizione dell’autorità per non compromettere l’inchiesta in corso della Procura di Roma sull’omicidio di Padre Volpi (e già la formulazione dell’inchiesta è significativa).

La Procura di Roma ha promosso, come avevamo già scritto su Araberara, un procedimento contro ignoti per lomicidio di Padre Volpi. Il suo nome al secolo era Pietro Volpi, nato a Pianico il 10 luglio 1939.

Ciò è avvenuto in seguito a sei esposti, presentati da una persona informata dei fatti.

A sua volta la Procura di Avellino ha aperto un’altra indagine su alcune morti sospette avvenute nell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata, tra cui quella del frate filippino Matthew Lim, caduto inspiegabilmente in un pozzo qualche giorno dopo aver confidato a una suora che “ci sono e si fanno cose che non vanno in questo Istituto”.

In realtà, la vera (il muro che circonda il pozzo, n.d.r.) del pozzo è alta fino al petto di una persona di statura normale, per cui nessuno potrebbe caderci dentro accidentalmente. 

Tutto questo, però, è precedente alla nostra storia, anche se le due Procure, di Roma e di Avellino, adesso hanno unito le forze per le loro indagini.

Su Araberara del 7 ottobre scorso abbiamo dedicato a questa storia due pagine con il titolo “Padre Fidenzio Volpi di Pianico ucciso dall’arsenico perché sapeva troppo? – Il Papa gli aveva affidato l’inchiesta sul convento degli orrori (violenze, giro di soldi e decessi strani)”.

Adesso siamo in grado di riportare una testimonianza.

Colui che l’ha resa ha dovuto adottare, su consiglio delle Autorità, rigide misure per la sua sicurezza.

Non è solo una storia di “tradizionalisti” contro “conciliari” in ambito dottrinale ecclesiastico.

C’è, naturalmente, anche questo, ed infatti il commissariamento, deciso dal Vaticano, dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata era partito da lì.

Tuttavia, da questo racconto esclusivo per Araberara (un’ora e mezza di telefonata da una località riservata) emerge molto di più.

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Nel 2013 lavoravo presso l’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata occupandomi dei mezzi di comunicazione – avevamo un giornale ‘on line’ che si chiamava ‘mediatrice.net’ ed una rivista cartacea bimestrale, ‘Missio Immaculatae’ – alle dipendenze del responsabile del settore, Padre Alfonso Maria Bruno. Nell’estate di quell’anno fu disposto il commissariamento dell’Istituto, il Visitatore Apostolico avendovi riscontrato delle anomalie.

Venne nominato Padre Volpi, che aveva esperienza sia nell’Ordine dei Cappuccini, sia nella Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori, che raggruppa i responsabili degli Ordini Religiosi maschili di tutta Italia, di cui era all’epoca il Segretario…

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