Claudio Bissolati & Justin Armanini, entrambi classe 1998 di Endine Gaiano, e una passione in comune: l’arte. Partiamo dalla fine a raccontarvi di loro, che attendono di aprire le porte della mostra “A porte chiuse. L’inferno sono gli altri’, dal 31 maggio al 3 giugno alla Chiesa di Santa Maria della Neve di Pisogne. “Un po’ di ansia sicuramente c’è, ma siamo pronti”, mi spiegano dopo un quasi impercettibile incrocio di sguardi.
Claudio e Justin lavorano dietro le quinte ma sono i protagonisti di tutto questo: “La mia formazione – spiega Claudio – mi collega alla passione per l’arte, sono diplomato al Liceo Artistico di Lovere, poi ho fatto la Triennale di design d’interni e la Magistrale di design strategico a Verona. Oggi sono progettista in un ufficio a Bergamo, un’azienda che si chiama Form e si occupa di allestimenti fieristici, ma anche museali e di negozi”.
Justin sorride, il suo percorso è completamente diverso: “Sono informatico, ho frequentato l’Istituto Tecnico di Informatica a Seriate, poi sia Triennale che Magistrale in Bicocca a Milano, sempre nell’ambito dell’informatica. In seguito ho lavorato per due anni come assistente ricercatore in Bicocca e a novembre ho iniziato un percorso di dottorato. Insomma, l’arte con la mia formazione ha ben poco a che vedere, però ho sempre avuto questo interesse personale più umanistico”.
Come avete unito questa vostra passione? “Ci conosciamo fin dai tempi della scuola materna e quindi la nostra è un’amicizia molto solida. Crescendo abbiamo iniziato insieme a visitare mostre e quando abbiamo iniziato a pensare di organizzarle, ci siamo concentrati sull’arte contemporanea, anche se non ci precludiamo nessuna altra forma”.
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