Il tempo scorre ancor più inesorabilmente quando le possibilità di sopravvivenza vengono meno, rifuggendo via dalle nostre vite in modo precipitoso. Si ha percezione di questo ancor di più quando ci si trova coinvolti in situazioni di fragilità vissute che inesorabilmente accentuano questa visione. Quando si perde una persona cara, ci si sente ancor più fragili e inadeguati nel riuscire a vedere positivamente ogni situazione che si ha dinnanzi ai nostri occhi.
Cara Dionisia, è stato bello conoscerti, costruire un percorso di vita assieme, una famiglia meravigliosa, due figli fantastici e condividere 38 anni di emozioni, gioie, e talvolta anche dolore, come ora, nel tristissimo e inesorabilmente doloroso momento del distacco. È bello ricondurre il pensiero a quel 26 luglio 1987, in occasione della festa di S. Anna, quando ci siamo conosciuti in una stupenda sera d’estate. La brezza di tramontana che scendeva dai monti sopra Ranzanico si mescolava con l’aria calda che saliva in quota dalla superficie del lago di Endine. Le luci che si rispecchiavano sulle acque placide giungevano riflesse sino a noi a Ranzanico trasmettendo ancor più emozione a quella deliziosa e romantica serata.
Cara Dionisia, ci siamo piaciuti subito dal primo sorriso. I tuoi occhi azzurri complici di quello sguardo unico e i lunghissimi capelli neri e ondulati rappresentavano al meglio bellezza e gioia di vivere. Fu una serata bellissima trascorsa nel disquisire piacevolmente. Parlammo di tutto, e ci trovammo in sintonia così come fossimo due amici che, seppur si fossero appena incontrati, avevano l’impressione di conoscersi da sempre. Due realtà diverse le nostre: tu provenivi dalla città dove la mentalità degli abitanti è più disponibile ad aprirsi al pensiero in tutte le situazioni e sempre alla ricerca della perfezione, io dal paese placido e tranquillo immerso in un panorama mozzafiato che basta alle persone, seppur di carattere meno espansivo e più riservato, per renderle felici nella loro tranquilla quotidianità.
ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 FEBBRAIO