PERDO IL FILO

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    Aristea Canini

    Arrivare sfiniti dentro a un cielo che si accorcia, non la luce del giorno ma il cielo, che mi sembra più piccolo e mi piace così. Mi copre il cuore. Anche se una porta rimane aperta, per lasciare irrompere chi vuole, dentro, fai pure, abbatti qualche barriera di carta che si è formata tra un battito e l’altro, frantuma qualche bicchiere, urla, canta, svegliami nel bel mezzo dei sogni, e scrollami a testa in giù sulla realtà, ma non troppo.

    Serve vivere alla grande. Anche stando nel piccolo che cerco in questo inquieto agosto. Dove sono arrivata sfinita. Entra pure. Ti lascio il Love Pass sul lavandino del bagno, vicino al dentifricio e alla spuma dei capelli. Perché non finisce così, che lei aveva la pelle blu, e anche lui. Ma lui continuò a nasconderla, e così fece lei. Cercarono il blu per tutta la vita, poi si passarono vicini e non lo seppero mai. Noi non facciamo così.

    E io in questo agosto ho voglia del primo caffè, la prima luce, la cucina e la porta che cigola che si confonde col canto degli uccellini che cercano briciole di biscotti, la salvia da innaffiare, un disco che mi fa ballare sul letto, la maglietta col mio disegno preferito da tenere tutta la giornata, perfino una pizza surgelata per cena, basta che sia con me. Io che non sono mai stata capace di rimettere un bottone con ago e filo e che invece in questi giorni rattoppo ricordi, rattoppo le mie pezze di nostalgia cucite male, i miei guai e cucio sogni. Poi arriva qualcuno, mi bacia e io perdo il filo. Buone vacanze.

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