LA TAZZA CADUTA

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    Aristea Canini

    Stropicciata dentro il letto sfatto. Mi fa male l’anima. Ma poi ci pensa il cuore a curarla. Adoro l’ambivalenza poetica di una cicatrice. Ha due messaggi, qui mi sono fatta male. Qui sono guarita. Resto in silenzio e lascio fare all’alba. E’ degli spazi vuoti che bisogna stare attenti, quando il cervello rimane in assoluto silenzio, tutto si riempie di sentimento prima che mi renda conto di cosa è successo mi trovo dentro la spina dorsale del cuore e tutto è diverso. Fuori la notte scuote le ansie. Dentro, il cuore fresco d’amore si apre, come una foglia nuova. Sono una naufraga piena di parti rotte, mi avvolgi e dentro il tuo abbraccio si ricompongono, prendono la forma di un’opera d’arte fatta di battiti di cuore. Ogni volta che spalanco gli occhi al mattino faccio colazione sempre con la stessa tazza, l’avevo quando ero piccola, ha qualche piccola crepa, l’orlo irregolare e una crepa sul manico. E’ come me. E’ caduta. Ma non si è rotta.

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