Non si parte che da zero. Un cerchio che racchiude, uno spazio che circonda. Un oblò nel cielo… E poi tutto si fa meraviglia. E non importa quanti sbagli servono per fare la cosa giusta e nemmeno a che ora passa la ruota che gira. Io in mezzo mi affaccio ogni giorno su un mondo che sbatte di vento e mi fa il solletico al cuore. Che con te non ho voglia di far finta di niente, con te ho voglia di fare realmente di tutto. E il tutto andiamo a prendercelo, ma nemmeno serve, a volte ci viene addosso. A prendere botte di buio, azzardi di voli puliti di aquiloni, spruzzi di zolle di cielo. Cercando sempre più vita. Sempre di più. Che le sbandate sono per i principianti. Noi esperti abbiamo le ossessioni. Persi in un traffico d’anima, con semafori rossi ai cuori incendiati. Battiti ribelli stampati su spartiti volanti. Partoriamo brividi. Vezzi di luce. Allibratori del tempo. Consuetudini d’inchiostro che chiamiamo poesie che poi non sono che i versi della nostra incantata solitudine. Non serve che ti dica che ti desidero in tutte le lingue del mondo, basta che te lo faccia sentire con la mia. Mi mancavi anche prima di conoscerti ma lo sopportavo meglio. Finiremo per amarci. E poi forse, finiremo di amarci.
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