Costa Volpino I ragazzi, il caos all’oratorio di Corti, il Comune e la parrocchia: “La maleducazione va gestita dalla famiglia”

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Il post ha fatto rapidamente il giro, non solo del web, ma anche delle case di Costa Volpino, che i social mica funzionano solo sui pc o sugli smartphone, macché, prendono la forma anche dei vicini di casa o della gente che si ritrova al bar a bere qualcosa. Ecco il post: “Ogni giorno si sentono e si vedono ragazzi adolescenti soli senza controllo che bestemmiano, urlano, si comportano in modo incivile, sporcano e oggi abbiamo toccato il culmine. Premetto che parlo con cognizione di causa perché abito in via Don Amighetti, la mia abitazione confina con l’oratorio e dalla mia sala con le finestre aperte sento chiaramente tutto ciò che succede (rutti e bestemmie comprese). E oggi il mio compagno e mia figlia di sei anni si trovavano al parco e hanno assistito ad un gruppetto di ragazzi che picchiavano uno più piccolo. Ovviamente il mio compagno è intervenuto fermando il tutto e sgridando i responsabili ma mia figlia è tornata a casa scioccata da tanta maleducazione e inciviltà. Sono d’accordo che i ragazzi debbano uscire ma li sono senza nessun controllo e la situazione sta degenerando. Sapete dirmi a chi debba segnalare questa situazione? È responsabilità della Chiesa o del Comune?”. E si è scatenato il mondo. Moltissimi i commenti ed è emersa una situazione comune a tutti i paesi limitrofi, già, i ragazzi che sono rimasti ‘chiusi in casa’ per mesi quando hanno potuto finalmente uscire si sono ritrovati locali chiusi, oratori chiusi e posti di ritrovo chiusi. Un problema sociale che ha bisogno di trovare soluzioni e risposte in tempi brevi ma per ora si brancola nel buio. A Costa Volpino però amministrazione e parrocchia stanno lavorando in sinergia da tempo ma le difficoltà in tempi di Covid sono davvero enormi: “Ho incontrato il Parroco don Mario – spiega l’assessore Patrick Rinaldiabbiamo parlato di tante cose, dei vari Grest che abbiamo organizzato proprio per catalizzare l’attenzione degli adolescenti, tentando di arginare situazioni di fragilità, abbiamo predisposto progetti personalizzati per alcuni ragazzini in carico a chi ha la tutela dei minori, persone apparentemente fragili. Don Mario è qui da poco tempo e sta cercando di capire come siamo strutturati, stiamo collaborando e ci stiamo scambiando opinioni ma è chiaro che bisogna intervenire con progetti ben precisi. Ho letto anche io il post e in ogni caso la cosa che mi lascia perplesso è che si chiede a chi si deve segnalare la cosa, se al Comune o ai carabinieri, ma se una persona è maleducata cosa c’entrano Comune e carabinieri? L’aspetto educativo è di competenza delle famiglie. Comune e carabinieri vengono coinvolti quando vengono commessi fatti gravi o ci sono degli illeciti”. Patrick di progetti ne ha messi in campo davvero tanti in questi anni: “Bisogna tenere vivi i luoghi, se gli oratori non vengono vissuti dalle famiglie muoiono, i locali diventano terra di nessuno e diventano vittime di atti vandalici e di incuria. Credo ci si debba mettere in gioco negli oratori e negli spazi che li circondano”. Patrick fa un esempio: “Anni fa avevamo posizionato una panchina in un parco, dopo poco tempo è comparsa sulla panchina una scritta con la vernice, abbiamo controllato con le telecamere, una ragazzina e un ragazzino hanno imbrattato la panchina, ho contattato su facebook la ragazzina…

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