Coronavirus, a Bergamo 715 nuovi casi. Ora tutta la politica bergamasca scrive a Regione e Governo

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Nemmeno questo sabato pomeriggio porta con sè buone notizie. Come ogni giorno l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha riportato i dati relativi alla Lombardia: 25.515 positivi, più 3.251 rispetto a ieri; 8.258 gli ospedalizzati, più 523. In terapia intensiva 1.093 pazienti. Sono 2.139 i pazienti dimessi, ma crescono i decessi, sono 3.095, più 546 rispetto a ieri. A Bergamo si contano 5.869 positivi, con un aumento 715 casi rispetto al dato fornito ieri.

Insomma la situazione è drammatica, a tal punto da spingere tutta la politica bergamasca a scrivere alla Regione e al Governo.

Riportiamo qui la lettera integrale:

“Gentili Presidenti Giuseppe Conte e Attilio Fontana,

facciamo convintamente nostra la nota trasmessa dalle Comunità Montane Val di Scalve e Valle Seriana, tra le più colpite d’Italia, relativa alla richiesta di azioni forti, chiare e nette per contrastare il drammatico diffondersi del contagio da Covid-19. La situazione che si vive nell’intera Regione Lombardia assume ormai i connotati dalla tragedia e questo è ancor più evidente purtroppo nella nostra provincia di Bergamo che in questi giorni sta vedendo morire tanti uomini e donne e cancellare intere generazioni, senza nemmeno poter dare un degno saluto. Con questa nota si vuole rimarcare la necessità condivisa e trasversale di una effettiva presa di coscienza della drammaticità del momento anche per chi non vive questa Provincia. Chiediamo, auspichiamo e sollecitiamo quindi un intervento maggiormente coercitivo che imponga nuove restrizioni: con i dati che tutti conosciamo non è pensabile che ancora oggi ci si debba basare sul buon senso dei cittadini chiamati a rispettare regole soggette alle più varie interpretazioni. Siamo consapevoli dell’importante presenza di attività produttive in Regione Lombardia che grande e operosa hanno fatto la nostra terra, e siamo consapevoli che maggiori restrizioni potrebbero comportare gravi conseguenze economiche, ma al momento tutto questo appare necessario per salvare delle vite e per tutelare il valore primario della salute che non può che precedere quello pur sacrosanto del mercato economico. Al momento riteniamo che l’adozione di coraggiosi nuovi provvedimenti restrittivi possa rappresentare l’unica ed auspicabile soluzione per una tragedia che sembra oggi, che i contagi aumentano inesorabili, non avere fine. I movimenti sul territorio sono ancora troppi, e molti inesorabilmente costituiscono un vettore per questo virus. È arrivato il momento di fermarci, ma per davvero. In rappresentanza di tutti i 243 comuni della Provincia e con l’adesione convinta del Presidente della Provincia chiediamo dunque un intervento restrittivo e doveroso, che potrà aiutare a vincere questa guerra.

Confidiamo in Voi”.

E poi il ringraziamento di Giulio Gallera e del presidente della Regione Attilio Fontana a tutti i medici che hanno accolto l’appello: “Prendiamo atto dei 1.500 medici volontari che hanno aderito ai nostri appelli e per questo li ringraziamo. Ci auguriamo che i loro profili specialistici corrispondano alle professionalità per le quali la Lombardia è attualmente in sofferenza e che possano entrare presto nella grande squadra del nostro sistema sanitario che, da 31 giorni, sta facendo sforzi incredibili per combattere il Coronavirus. Siamo pronti ad accogliere a braccia aperte ogni gesto di vicinanza al popolo lombardo. Abbiamo necessità di particolari figure professionali che, grazie al loro preziosissimo contributo, possano aiutare concretamente i nostri medici in prima linea dal 20 febbraio soprattutto nei presi’di sempre più “sotto stress”. Un’altra dimostrazione di quanto sia grande il cuore dell’Italia che sa rispondere e reagire nel momento del bisogno”.

 

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