di Luca Mariani
Ne scrivono i giornaloni nazionali e ne parla la gente dietro un punch caldo o una cioccolata con panna. Tema del dibattito, ormai da mesi, è il progetto del nuovo comprensorio sciistico che dovrebbe unire Colere e Lizzola. Sui social lo scontro ruota attorno alle parole e alle provocazioni del sindaco di Valbondione Walter Semperboni.
Nel frattempo, la petizione lanciata proprio dal sindaco di Valbondione per sostenere la realizzazione di questi 50 chilometri di piste innevate è ancorata a meno di tre mila adesioni. Al contrario, quella voluta dal collettivo TerreAlt(r)e, che si oppone al traforamento di 450 metri all’interno del pizzo di Petto, ha già superato le otto mila firme.
Questa crescita di oppositori digitali non sta scoraggiando Rs Impianti. Infatti, l’azienda che già gestisce le piste di Colere e che la scorsa primavera ha presentato questo progetto da 70 milioni di euro complessivi, nei giorni scorsi ha protocollato al comune di Valbondione e a quello di Colere un completamento del project financing già proposto: «Vilminore non è tagliata fuori», spiega Silvio Rossi: «C’è già un project in essere sul comune di Colere, quindi per essere più veloci, abbiamo fatto un ampliamento all’interno dei confini coleresi e sui terreni che sono nel territorio di Vilminore, ma di proprietà del comune di Colere. Noi non dobbiamo protocollare a Vilminore. È stata la stessa prassi del primo project».
Vilminore dentro o fuori?
Su questo passaggio burocratico il sindaco di Vilminore Pietro Orrù è d’accordo con l’amministratore delegato di Rs Impianti: «Non coinvolgerci è stata una scelta per snellire le procedure». Poi però il sindaco di Vilminore aggiunge: «Colere convocherà la conferenza dei servizi, dove parteciperanno tutti gli enti coinvolti, tra i quali anche noi. In quella sede esprimeremo la nostra opinione e potremo chiedere delle integrazioni., come quella di collegare il comprensorio direttamente con l’abitato di Teveno».
Questa richiesta del primo cittadino di Vilminore, però, trova la netta ostilità di Rossi: «Noi abbiamo fatto un project che sia sostenibile. Se dovessimo fare un impianto che sale dalla frazione di Teveno sarebbe una perdita di tempo enorme. Bisognerebbe ripartire con l’iter, anche perché c’è un piano regolatore per un impianto diverso. E poi penso che arriverebbero ancora verdi e associazioni a creare problemi. Non capisco se Orrù è a favore o contro. La sua non è una lettura chiara di quelle che sono le situazioni ambientali dei luoghi».
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