CLUSONE VOLTA PAGINA E VA AL MASSIMO – La valanga Morstabilini seppellisce il decennio Olini

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Clusone ha seppellito impietosamente il decennio del sindaco uscente Paolo Olini. Direte, ma la candidata a sindaco era Antonella Luzzana. Che cinque anni fa aveva avuto 495 preferenze, e non è che in questi cinque anni abbia perso consenso, per il riconosciuto (da tutti) attivismo nel sociale. Dopo perplessità personali coltivate fino a due mesi fa, aveva accettato la candidatura a condizione che il centrodestra si presentasse unito con i tre simboli. Prima considerazione: i simboli nei paesi, ma adesso si può cominciare a pensare valga anche per le città, almeno quelle di piccole dimensioni, contano, come dicevano i nostri vecchi, fino a mezzogiorno, quando è ora di attaccar su polenta. Non era un mistero che i giovani della Lega non fossero allineati. Avevano chinato la testa senza dire nulla a fronte di un diktat arrivato da Bergamo dove evidentemente pretendono di capire l’aria che tira anche nelle valli. Ma poi, come abbiamo scritto più volte in questi mesi su araberara parafrasando Guareschi, “in cabina Dio ti vede, Salvini no”.

C’era bisogno di cambiamento, avevo scritto che la contrapposizione tra le due liste era quella non tra centrodestra e centrosinistra come voleva far credere Olini, ma tra conservatori e rinnovatori. Ed è esploso oltre ogni previsione il bisogno di cambiare radicalmente, di mandare a casa quelli dei “poteri” consolidati che andavano ben oltre l’amministrazione vera e propria, ma si allargavano all’economia, al PGT pilotato, alle società più o meno inventate per piazzare gli amici.

Non ha contato l’appoggio ufficiale del Presidente dell’Atalanta con il suo messaggio accorato con l’invito a dare il voto ad Antonella. Olini puntava molto sull’accordo raggiunto lo scorso anno proprio con l’Atalanta, quest’anno è stato penalizzato dal mancato ritiro, ma forse ha confuso le tribune affollate l’anno scorso (più che altro da tifosi venuti da via, che non votano a Clusone) con il consenso della città. Non ha giovato nemmeno, in pieno Covid, una intempestiva intervista in cui appunto invece di parlare della tragedia che colpiva pesantemente anche Clusone, parlava dell’avvento della squadra orobica in città. Ha penalizzato (è una mia impressione) anche la gestione al tempo del Covid. Non è bastata una “commemorazione” post emergenza, i sindaci di altri paesi si sono mossi molto tempestivamente, hanno messo in campo aiuti, sostegni, esenzioni di imposte, solidarietà. L’unica a farlo è stata proprio la Luzzana, nel suo silenzioso darsi da fare, vissuta come una sua iniziativa personale, non della Giunta.  

E ancora una lista di nomi priva di qualche segnale di rinnovamento, quello stesso preteso dai giovani della Lega (e perfino da qualche giovane di Fratelli d’Italia).

Non c’è bisogno di infierire, Antonella Luzzana è stata penalizzata da chi le stava intorno, ho sentito  persone che l’avrebbero votata se… non le fossero stati intorno “i soliti noti”.

E adesso passiamo a Massimo Morstabilini. Che ha messo insieme persone di diversa collocazione politica, storie diverse che si sono unite per un progetto civico di radicale cambiamento.

L’incognita era la “sinistra-sinistra” che spesso preferisce mettere una bandierina, contarsi nelle briciole di consenso, piuttosto che adattarsi a un progetto puramente amministrativo. Li ha evidentemente aiutati a decidere vedere come alternativa i tre simboli del centrodestra…

Ma il merito va soprattutto al candidato sindaco che già cinque anni fa da solo con la sua lista aveva 1.394 voti, e c’erano quattro liste, tre che pescavano nello stesso bacino di voti o giù di lì.

Gli è stato rimproverato di non essere “effervescente”. In questo caso è un merito, si passa dalle pacche sulle spalle di Olini (che comunque in passato gli hanno fruttato consenso) a un sindaco pacato, preciso e con idee di sviluppo “curioso verso ciò che non conosco” come aveva scritto di se stesso. E adesso ci si aspetta da lui che davvero molli il “freno a mano” che ha rimproverato di tenere “tirato” alla passata amministrazione.

Ma non credo sia stato il suo programma, pur dettagliato, a provocare la valanga di voti. Era proprio il bisogno di voltare pagina, di cambiare che ha prevalso. Al nuovo sindaco adesso far capire che davvero si cambia…

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