CERETE – Roberto & Martina: “Battaglia navale al telefono, le lettere scritte a mano e quel tempo perso che non torna”

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Roberto arriva in redazione nel primo pomeriggio di un sabato di metà marzo, giubbino blu, un tablet tra le mani, gli occhi che si illuminano quando inizia a parlare della sua Martina, nove anni. Arriva da Bottanuco, dove vive, oltre 50 chilometri da qui, e questo è il viaggio che ogni quindici giorni lo porta da sua figlia, a Cerete. Un amore a distanza da quando Martina aveva cinque anni per un papà che non è però mai stato part-time.

Ho sempre fatto l’autista e il lavoro mi teneva lontano da casa per tutta la settimana, partivo la domenica notte e tornavo il sabato pomeriggio. Il tempo da passare insieme a Martina non è mai stato molto e oggi devo anche rispettare una legge che non condivido… ma è così. La posso vedere il fine settimana ogni quindici giorni, anche se la domenica di mezzo vengo sempre qui (a Cerete, ndr) per fare colazione insieme”.

Che papà sei? “Il mio modo di essere papà magari non è bello, è strano, è fantastico, non lo so. Mi sono sempre imposto una cosa: non rimproverarla mai quando tornavo a casa, altrimenti l’avrei portata soltanto ad odiarmi visto che il tempo a disposizione era già poco… e in quel poco tempo ho cercato di farle capire quanto sono importanti un bacio, un abbraccio, una coccola… piuttosto che stare incollati alla tv o al telefonino”.

Come passate il tempo insieme? “Quando era piccola ci divertivamo a costruire astucci con le bottiglie della Coca Cola, disegnavamo e coloravamo, adesso che sta diventando grande parliamo, spesso le scrivo delle lettere e lei mi risponde… e poi la mia compagna ha due figli gemelli della sua età e quindi giocano molto insieme. Viaggiare in cinque è piuttosto complicato e quindi avevamo comprato un camper ed è successo anche di dormire insieme fuori casa sua e poi il lunedì accompagnarla a scuola. Quando è da me e devo uscire presto per andare a lavorare, le lascio sempre un bigliettino sul tavolo e lei adesso che è più grande mi risponde… casa mia è piena di bigliettini attaccati ovunque. Sia come persona che come papà, sono un eterno Peter Pan (sorride, ndr) e cerco sempre di sorprenderla, anche con le piccole cose. È vero, il tempo come ho detto è poco ma cerchi di trascorrerlo e non di farlo passare. Ci piace cucinare insieme… quante bugie le ho detto per farle mangiare le verdure, ma le ho già svelato il segreto (ride, ndr) e adesso che è grande è lei che mi chiede se può aiutarmi e quindi sono dei momenti meravigliosi da passare insieme”….

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