CASTIONE – IL PERSONAGGIO – Il Vigile che non dava le multe Giampietro Fieni dopo 43 anni va in pensione

1403

Da anni era abituato, dopo la festa patronale di Sant’Alessandro, a lasciare la divisa per qualche giorno di ferie. Quest’anno, in cui la sagra tradizionale non si è svolta per l’emergenza sanitaria, dopo il giorno di Sant’Alessandro ha lasciato il lavoro non solo per qualche giorno ma per sempre. Avendo quasi raggiunto i 43 anni da vigile nel Comune di Castione della Presolana Giampietro Fieni ha tagliato il traguardo della pensione.

Un volto storico della conca, un punto di riferimento per gli abitanti del posto ma anche per i villeggianti. Una di quelle figure che attraversano le generazioni, conosciuto e amato dai bambini come dagli anziani. Una presenza rassicurante. Un sorriso che sa di cordialità e amicizia rivolto a tutti. Uno sguardo che riesce a placare la rabbia e sanare le ostilità più di ogni multa o contravvenzione.

Era il 1° gennaio 1978 quando Fieni, all’epoca un ragazzo che non aveva ancora compiuto 19 anni, entrava in servizio. Prima aveva frequentato le scuole medie a Castione e le superiori a Clusone, al Patronato San Vincenzo da don Martino Campagnoni. “Avevo studiato come tornitore, ma la vita chiuso in fabbrica non l’ho mai fatta, non mi sarebbe piaciuta – inizia a raccontare con il sorriso sulle labbra, un marchio di fabbrica che si intravede anche sotto la mascherina -. Ero andato inizialmente a lavorare con Laini, a mettere i bolognini, poi ho avuto l’occasione di venire qui, tramite un concorso. Ero stato assunto come vigile e guardia boschi: nei periodi di marzo/giugno e settembre/novembre facevo il guardia boschi, per il resto il vigile”.

Una strada che aveva intrapreso spinto dal papà Pietro (che al figlio ha dato anche il proprio nome, chiamandolo Giovanni Pietro, anche se per tutti è Giampietro). “Mio papà ci teneva che andassi in un posto pubblico, o forestale o carabinieri, poi c’è stato il concorso del Comune e ho partecipato a quello, ascoltando il suo consiglio. Quando ho fatto il primo concorso mio papà è morto, quell’anno era entrato Graziano Bellini, che aveva cominciato come messo comunale prima di passare all’ufficio tributi. Io ho rifatto il concorso l’anno dopo e sono stato preso. Bellini, che aveva cominciato un anno prima di me, è andato in pensione l’anno scorso, adesso ci vado io”.

I primi anni dunque anche l’impegno sui sentieri e nei boschi del territorio comunale. “Poi è venuto meno quando è nato il Consorzio Forestale Presolana, a cui sono passate le deleghe; da lì io ho fatto solo il vigile e messo comunale”. …

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI 28 AGOSTO

pubblicità