CASTELLI CALEPIO – Benini alla riscossa: “Non mi dimetto, ecco cosa è successo, al posto di scomodare la Procura potevano chiedere a me”

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Giovanni Benini alla riscossa, come i gatti ha sette vite e ne sforna un’altra, respinge le accuse punto per punto e annuncia che non si dimetterà. Tutto questo dopo le ultime calde settimane che hanno portato anche alla perquisizione pure a casa sua: “L’istanza di ‘riavvio delle procedure per l’attuazione dell’intervento urbanistico previsto per il comparto dell’ex fonderia’ è pervenuta all’Ufficio Protocollo del Comune con Posta Elettronica Certificata (PEC) in data 6 Agosto 2020, e non in via riservata al Sindaco ed al Segretario, ed è stata regolarmente protocollata il giorno stesso al n. 18457 – comincia Benini – a tale Istanza è stato assegnato il Livello di riservatezza ‘4 Altamente riservata’, previsto all’interno del programma del protocollo del Comune. I livelli di riservatezza hanno un valore meramente interno alla struttura comunale, rappresentano il grado si autorizzazione di ciascun dipendente alla visione di un determinato protocollo. Il Livello di riservatezza ‘4 Altamente riservata’, viene attribuito solitamente ad atti contenenti informazioni ritenute riservate. Se i Consiglieri comunali avessero chiesto delucidazioni o copia dell’istanza, anche attraverso il proprio diritto di accesso previsto dalla normativa, come peraltro solitamente fanno, l’avrebbero ottenuta senza alcuna riserva”.

Benini non molla di un millimetro: “Il Consiglio Comunale del 27 Novembre 2020, ed in particolare il punto 9 all’ordine del giorno riguardante un’Interrogazione presentata da alcuni Consiglieri di minoranza, è stato semplicemente svolto in modalità ‘Seduta segreta’ come previsto dall’art. 16 del Regolamento comunale per il funzionamento del Consiglio Comunale, che prevede questa modalità nel caso in cui si debbano trattare argomenti che possano compromettere la riservatezza dei singoli o dei gruppi. ..

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