CASNIGO – Più di 300 persone ad accompagnare i Re Magi scesi come da tradizione dalla Ss. Trinità. Ma il cantiere per salvarne il tetto e i preziosi affreschi non è stato ancora aperto.

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La celebrazione della solennità liturgica dell’Epifania con la tradizione dell’arrivo dei Magi è una caratteristica di Casnigo, legata alla presenza del bel gruppo scultoreo in terracotta che comprende anche la “Re Magia nigra”,la figura più misteriosa della composizione, che si conserva nel santuario della SS. Trinità sopra il paese. E così, la sera del 5 gennaio, finita la Messa delle 18 animata dalle Voci Orobiche, i Magi, partendo appunto dall’antico santuario, sono scesi in paese a cavallo, accompagnati da pastori e contadini in costume e da suonatori di baghèt, più di 300 persone, che li hanno scortati fino in centro, come accade da almeno cinque secoli a questa parte. Dopo una breve rappresentazione in stretto dialetto casnighese in località Cornello, i Magi hanno fatto sosta presso il palazzo di Erode allestito nella ex chiesa di S.Spirito, anch’essa stracolma di gente, dove alcuni figuranti sono stati protagonisti di altri di gustosi dialoghi e lo scrittore locale Flavio Moro ha proposto i ricordi di un tempo attraverso un immaginario dialogo fra nonno e nipote, ovviamente sempre nel dialetto locale che mantiene caratteristiche di lessico e di pronuncia tipiche della località. Ultima tappa del corteo è stata la chiesa arcipresbiterale, dove i Re d’Oriente e il loro seguito hanno sostato davanti alla rappresentazione della Natività mentre il tempio non riusciva a contenere tutti i casnighesi ed i visitatori accorsi alla celebrazione. …

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