CASNIGO – Mamma Daniela, la malattia dei figli e la donazione del midollo a Nancy: “Una notte mi ha detto di lasciarla morire, ma adesso le ho dato una seconda vita”

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Nancy è come un raggio di sole nel mezzo di un cielo troppo grigio, la sua malattia, l’Anemia di Fanconi, l’ha accompagnata tutta la vita, le ha tolto tante volte le forze, ma non quello sguardo dolce che sprigiona voglia di costruire sogni. Mamma Daniela al suo fianco, uno di quei supereroi che non indossa la maschera e che l’unico suo potere è un amore senza confini. Anzi no, non è l’unico potere, perché il lieto fine o forse il miglior inizio di questa storia l’ha scritto proprio lei, con un regalo grande: la donazione del midollo. Una nuova vita, un nuovo sguardo a quel mondo sempre troppo cattivo. Di casa a Casnigo, dove ci sono papà Gerardo e il fratello Warner ad attendere il loro ritorno, ma ora a Genova, dove è in cura al Gaslini “e ci teniamo a ringraziare il Dottor Dufour, la Dottoressa Faraci e tutto il loro staff”. E siamo proprio qui, in un parcheggio poco distante, dove l’aria profuma di mare, con il telefono tra le mani e una videochiamata piena di emozioni che ti lasciano qualcosa dentro. Mamma Daniela, 53 anni, è seduta al posto di guida della sua auto, accanto a lei c’è Nancy, che di anni ne ha 29. I loro sguardi si incontrano e poi via, tutto d’un fiato a raccontare “una vita fuori e dentro gli ospedali”, di corsa, poi le lunghe attese, il tempo che sembra non trascorrere o a volte lo fa troppo velocemente, la speranza, la disperazione e la paura che rischia di prendere il sopravvento, perché “non è facile, molte volte senti di non farcela, è tutto troppo più grande di te”. Una lunga corsa ad ostacoli che sembra non finire mai, una sfida con te stesso verso una montagna così alta e poi, una volta lassù, il panorama più bello. Da guardare insieme.

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